Giobbe Covatta affiancato dall'alpinista Hervé Barmasse, il velista Giovanni Soldini – straordinarie personalità italiane e testimonial di Amref Health Africa Italia –, e da Lennah Kanyangi, operatrice di Amref Health Africa in Kenya, sono i protagonisti di un video di sensibilizzazione dedicato al rapporto tra l'acqua, l'ambiente e la salute globale.
S.O.S. dal pianeta acqua è stato realizzato dal regista Valerio Vestoso e dall'agenzia Vudio con il contributo grafico di Carmine Luino.
Il nostro impegno, goccia dopo goccia
La cronica scarsità di fonti idriche sicure e i cambiamenti climatici hanno un impatto devastante sulla vita di milioni di persone in Africa. L'acqua, oggi, è il vero e più letale mal d'Africa.
L'Africa sub-sahariana è tra le aree del mondo che soffre maggiormente la carenza d'acqua pulita e l'inadeguatezza di infrastrutture idriche.
Epidemie e pandemie anche letali, come quella di Covid-19, dilagano a causa dell'acqua sporca e della scarsa igiene.
Le persone più a rischio di contagio sono anziani, donne incinte e bambini: ogni giorno ci sono nel mondo 2.195 decessi infantili a causa di malattie legate all'acqua.
- 313mln di persone in Africa non hanno accesso all’acqua pulita
- 400mln non hanno accesso a servizi igienici di base
- 500mln non possono lavarsi le mani con il sapone nelle proprie case
Amref si attiva nei luoghi in cui si verificano emergenze provocate da fenomeni alluvionali o da siccità. In queste aree è impegnata a formare operatori, donne soprattutto, capaci di gestire le limitate risorse idriche sicure.
Soluzione 1: Migliorare l'accesso all'acqua potabile

Soluzione 2: Migliorare la capacità locale nella gestione, manutenzione e controllo delle risorse idriche disponibili

Soluzione 3: Promuovere l'educazione sanitaria

Soluzione 4: Promuovere attività legate all’acqua che garantiscano una ricaduta economica concreta sulla comunità

La seconda puntata del podcast "Io sono una voce" - Non esiste vista senza acqua, non esiste vita senza donne"
«Io sono una voce» è il nuovo progetto podcast di Amref. Il racconto di un IO collettivo che non parla di vittime, ma di consapevolezza e di opportunità. Stiamo in ascolto e immaginiamole così: voci piene di futuro. Le donne d'Africa.
L'acqua in Africa: 7 cose da sapere
- Quanta acqua c’è nel mondo? Il pianeta Terra è ricoperto da 1.390.000.000 chilometri cubici d’acqua. Il 97,5% è salata.Del restante 2,5%di acqua dolce, gli esseri umani ne hanno a disposizione solo 93.000 chilometri cubici, cioè meno dello 0,5 % del volume totale.
- Di quanta acqua abbiamo bisogno per vivere? Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il fabbisogno idrico minimo pro capite è di 7,5 litri d’acqua al giorno. In situazioni di emergenza, la soglia si alza a 15 litri, mentre sono circa 20 i litri al giorno che bisognerebbe assicurare a ogni persona per soddisfare le esigenze igieniche di base e l'igiene alimentare di base.
- Sento ripetere spesso che in Africa manca l’acqua? È così? È un errore parlare dell’Africa al “singolare”, come se si trattasse di una realtà omogenea, uniforme. L’Africa è un continente nel quale si trovano immense riserve d’acqua (50 grandi bacini idrici, due tra i primi 5 fiumi più lunghi fiumi al mondo - il Nilo con i suoi 6400 chilometri e il Congo di 4370 -, il secondo lago di acqua dolce) e situazioni di grave penuria idrica: 21 dei paesi più aridi del mondo si trovano in Africa. L’estrema diversità degli ecosistemi e la variabilità geografica e temporale delle piogge determinano una distribuzione diseguale dell’acqua: si passa dai deserti del Sahara e del Kalahari, alla cintura tropicale del continente ricchissima d’acqua; dalle savane aride del Kenya agli altipiani lussureggianti dell’Uganda. Negli ultimi decenni i cambiamenti climatici, la crescita della popolazione, l’aumento dei consumi per scopi agricoli e industriali, l’inquinamento, hanno provocato un significativo impoverimento dello stato delle risorse idriche in tutto il continente.
- Quante persone soffrono per la penuria idrica e perché? Nel 2019 solo il 60% della popolazione dell’Africa subsahariana ha avuto accesso all’acqua pulita. In totale, nei paesi a Sud del Sahara, 313 milioni di persone non possono dissetarsi da fonti idriche protette e sicure. Nelle campagne il 55% degli abitanti ha accesso limitato o scarso all’acqua; di questi, il 13% trova sostentamento solo nell’acqua di superficie, che è spesso veicolo di malattie anche mortali. In gran parte dei paesi africani le infrastrutture per la gestione dell’acqua sono gravemente insufficienti: mancano ad esempio le dighe per stoccare l’acqua dei fiumi stagionali e gli acquedotti per distribuirla. Il problema in Africa non è quello di una generica “mancanza” di acqua pulita ma della mancanza strutturale di interventi per renderla disponibile, e in genere della difficoltà da parte della popolazione più povera (i contadini e i nuovi urbanizzati degli slum) di “accedervi”.
- Quali sono le malattie collegate direttamente o indirettamente all’acqua? L’acqua pulita rappresenta l’unica arma vincente per contrastare la malnutrizione e le malattie infettive che colpiscono soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Garantire fonti d’acqua pulita e potabile alle popolazioni rurali dei Paesi dell’Africa sub-Sahariana significa evitare che donne e bambini ricorrano a fonti insicure e lontane, migliorare il sistema alimentare delle comunità, abbattere il tasso di malattie.
- Cos’è il water-grabbing? In uno scenario già così drammatico si aggiunge il problema del Water Grabbing. L’espressione inglese significa letteralmente “accaparramento dell’acqua” e indica tutte quelle situazioni in cui attori potenti prendono il controllo – o deviano a proprio vantaggio – risorse idriche, sottraendole a comunità locali e/o intere nazioni, la cui sussistenza si basa proprio su quelle preziose risorse. È così che un bene comune come l’acqua, si trasforma in un bene privato o controllato da chi detiene il potere.