Il progetto “Agricoltura sostenibile in una zona arida del Senegal: rafforzamento dell’azione dei gruppi contadini di Mekhé” è stato avviato nel 2018 a Mekhé, Regione di Thiés, in Senegal, con il partner UGPM (l’Union des Groupements Paysans de Mekhé) e ha avuto come obiettivo il miglioramento della sicurezza alimentare e delle condizioni di vita sociali ed economiche degli agricoltori di 20 villaggi della zona.

La zona di Meckhé, in Senegal, è una delle zone più aride del Paese.  A causa del cambiamento climatico, la terra sta diventando ancora più secca e difficile da coltivare. Per rispondere a questa sfida è necessario che i piccoli agricoltori locali acquisiscano nuove competenze per adattare le loro tecniche al cambiamento ed aumentare la loro resilienza in un contesto in continua e – purtroppo non positiva – evoluzione.

Grazie al progetto gli agricoltori di 20 villaggi hanno realizzato, coadiuvati dal partner di progetto, dei campi agricoli sperimentali utilizzati per diffondere le tecniche agricole migliori sia per la produzione agricola, sia per adattarsi ai cambiamenti climatici.

I gruppi agricoli hanno inoltre rafforzato le loro competenze con formazioni tecniche specifiche per terreni aridi: gestione economica e finanziaria dell’azienda agricola; ideazione e implementazione di piccoli progetti di sviluppo agricolo sottoposti ad enti creditizi locali che ne hanno valutato la bontà e selezionato i migliori per l’attivazione di fondi di microcredito. L’esito più che positivo del microcredito ha fatto sì che i gruppi agricoli siano ora in grado di finanziare  le proprie attività (acquistare sementi e attrezzature, ampliare la propria attività commerciale) essendo ora in grado di rimborsare i prestiti ricevuti e proseguire il piano di sviluppo economico programmato, in un circolo virtuoso di lavoro che genera maggiore lavoro e quindi dà accesso a migliori possibilità economiche e di miglioramento sociale.

Circa 3000 persone (piccoli agricoltori e le loro famiglie) hanno beneficiato di questo intervento realizzato grazie al finanziamento dell’Otto per mille della Chiesa Valdese.