Desertificazione, inondazioni, siccità, cambiamento nella distribuzione delle precipitazioni, prosciugamento dei fiumi, scioglimento dei ghiacciai e retrocessione dei corsi d'acqua sono ormai effetti visibili del cambiamento climatico nel continente africano.

A pagare le conseguenze più gravi sono i più fragili

In base ai dati raccolti, tra il 1995 e il 2004, la mortalità infantile legata al caldo in Africa è aumentata fino a 11.000 decessi all'anno, di cui 5.000 legati agli impatti negativi del cambiamento climatico.

Nel decennio 2011-2020, i decessi legati al caldo sono aumentati da 8.000 a 19.000 all'anno.

I Paesi africani considerati a rischio acuto sono il Sudan, Sud Sudan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Zimbabwe, Sierra Leone Mozambico, Malawi, Etiopia e Uganda.

Le previsioni degli effetti del cambiamento climatico

  • 250mila decessi in più ogni anno dovuti a malattie e stress da calore
  • 95mila morti in più ogni anno di bambini sotto i cinque anni
  • 86mln di persone in fuga dall’Africa Subsahariana

Tra il 2030 e il 2050 si prevede che il cambiamento climatico provocherà 250.000 decessi in più ogni anno dovuti a malaria (+60.000), diarrea (+48.000) e stress da calore (+38.000). A pagare il prezzo più caro saranno i bambini: si stimano 95.000 morti in più ogni anno di bambini sotto i cinque anni.

Cosa stiamo facendo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico in Africa

  • 1 - Acqua, un diritto negato
    L’Africa sub-sahariana è tra le aree del mondo che soffre maggiormente la carenza d’acqua pulita e l’inadeguatezza di infrastrutture idriche. Gli impatti del cambiamento climatico sulla qualità dell’acqua, sull'agricoltura e sugli altri sistemi alimentari aumentano i tassi di malnutrizione. Con 1 persona su 4 ancora malnutrita nell'Africa subsahariana, gli impatti del cambiamento climatico rendono ancor più difficile per i governi in tutta la regione migliorare la sicurezza alimentare e contribuire a ridurre le tensioni. Inoltre, epidemie e pandemie anche letali come quella di Covid-19 dilagano grazie all’acqua sporca e alla scarsa igiene. Le persone più a rischio di contagio sono anziani, donne incinte e bambini. Lavoriamo al fianco delle comunità locali per proteggere le proprie fonti di acqua, a diventare responsabili di pozzi e punti di accesso.
  • 2 - Malattie dall'animale all'uomo: il nostro impegno al fianco delle comunità
    La pastorizia costituisce la principale attività di molte comunità spesso nomadi che vivono in Africa. Le carestie e le epidemie provocate dai cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova la salute del bestiame. Se l'animale si ammala, contagia tutti coloro che ha intorno. Le zoonosi, e cioè le malattie trasmesse dall’animale all’uomo, trovano un terreno fertile per proliferare in queste condizioni. Attraverso un approccio integrato, interveniamo in diverse aree dell’Etiopia e del Kenya, per dare gli strumenti a queste comunità per sopravvivere ai cambiamenti climatici e curare la salute dei loro animali.
  • 3 - Virus e cambiamenti climatici
    La diffusione della malaria, febbre gialla, dengue e altre malattie virali potrebbero aumentare specialmente nelle regioni in cui si prevedono maggiori precipitazioni piovose e inondazioni insieme all’incremento delle temperature. I nostri operatori sanitari e i nostri operatori di comunità sono in prima linea nella lotta alla malaria e ad altre malattie facilmente curabili ma che in alcune zone dell’Africa possono essere letali.
  • 4 - Flussi migratori: in fuga dalla siccità e dalle altre calamità naturali
    Come evidenziato dalla Banca Mondiale, entro il 2050 il clima causerà circa 143 milioni di migranti, di questi 86 milioni si muoveranno nell’Africa sub-sahariana. Siamo in prima linea per portare un primo soccorso, ma anche un supporto duraturo ai profughi che vivono nei campi per rifugiati in Uganda e in Etiopia.

Amref è in prima linea in Africa per trovare soluzioni innovative ed efficaci di contrasto alle conseguenze del cambiamento climatico. Aiutaci ora.

Il discorso di Vanessa Nakate, attivista leader dei Fridays for Future, pronunciato il 28 settembre allo Youth4Climate a Milano