Nel Corno d'Africa si sta verificando, nell'ultimo periodo, la più grande invasione di locuste degli ultimi 70 anni. Miliardi di locuste del deserto stanno divorando ettari di coltivazioni e vegetazione dei Paesi del Corno d'Africa; un fenomeno avvertibile principalmente in Kenya, Uganda, Somalia e Tanzania.

Questa migrazione di insetti, secondo le Nazioni Unite, ha raggiunto la dimensione di 100-200 miliardi di esemplari, e potrebbe aumentare del 500% entro giugno del 2020; una minaccia alimentare che, secondo questi numeri, potrebbe coinvolgere circa 20 milioni di persone. Ciò che rende queste cifre ancor più allarmanti è che gli sciami di locuste sono in grado di divorare circa 1,8 milioni di tonnellate di vegetazione al giorno in un'area di 350 chilometri quadrati.

Che le invasioni di locuste siano una minaccia per i raccolti è noto sin dall'antichità, tant'è vero che sono state inserite fra le Dieci Piaghe d'Egitto, scatenate dal Dio del Vecchio Testamento sul faraone che non voleva liberare gli schiavi ebrei su richiesta di Mosè. Un'ulteriore complicazione, però, sorge dal fatto che i metodi per contrastare le invasioni di insetti così estese sono, tutt'ora, potenzialmente molto dannose sia per l'ambiente che per la salute dell'uomo.

Il governo di Kampala, capitale dell'Uganda, ha comunicato, nei giorni scorsi, che verrà messo in atto un piano di contenimento che includerà l'uso di aerei, pick-up e trattori, per diffondere pesticidi su un'area più ampia - e nel minor tempo - possibile. La Somalia, invece, presumibilmente stremata da anni di conflitto, ha dichiarato lo stato d'emergenza; il primo paese della regione del Corno d'Africa ad aver preso questa decisione.

Come la Somalia - che tra il 2010 e il 2011 ha affrontato un periodo di carestia che ha ucciso più di 250mila persone - tanti altri paesi dell'Africa orientale sono stati colpiti da prolungati periodi di siccità, carestia, crisi umanitaria e conflitto. Nel 2017, per esempio, a Gibuti, Eritrea, Etiopia, Kenya, Somalia, Sud Sudan, Sudan e Uganda, si contavano circa 17 milioni di persone a livelli di grave insicurezza alimentare. La speranza per queste comunità, in questo momento, è che si possano arginare gli sciami di locuste prima che sia troppo tardi.