(Amref) Roma, 13 novembre - "Trasformare la salute in un pilastro delle discussioni sul clima" questa la richiesta di Amref Health Africa, in occasione della plenaria di Cop30 su Salute e Clima, che si terrà oggi e che prevede la presenza di Ministri da varie parti del mondo. Si svolge nel cuore dell’Amazzonia la 30ª Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, iniziata questa settimana a Belém, in Brasile, una città che simboleggia il punto di incontro tra clima, biodiversità, sviluppo e salute. Amref è presente con alcuni suoi rappresentanti, mentre, in Italia, l’organizzazione ha diffuso dei dati di un'indagine realizzata con Ipsos, proprio sui temi in oggetto a Cop30.

L'Africa contribuisce in modo molto limitato alle emissioni globali di gas serra, meno del 4%, ma è tra le aree più colpite dagli effetti dei cambiamenti climatici, come siccità, alluvioni e ondate di calore. Secondo l’analisi dell’African Risk Capacity - agenzia dell'Unione Africana per migliorare la resilienza dei Paesi africani- le regioni centrali, orientali e meridionali dell’Africa hanno subito il maggior numero di disastri dal 2000 al 2023. Il continente africano perde 12,7 miliardi di dollari all’anno per disastri naturali, principalmente alluvioni (70%) e terremoti (28%).

Secondo "Africa e salute: l'opinione degli italiani"(nota in fondo), indagine di Ipsos per Amref Italia, il cambiamento climatico continua a rimanere una grave minaccia per il mondo intero (88%) soprattutto se riferito alla salute globale degli individui del pianeta (84%, preoccupazione che sale all’87% tra la Gen Z). Per il 33% degli intervistati l'allarmismo sul cambiamento climatico è ampiamente esagerato, la situazione non è poi così grave.

L’indagine italiana riporta che la causa del cambiamento climatico è spesso associata, dagli intervistati, alla diretta attività umana (85%, 89% tra la GenZ), che rischia di essere andata troppo oltre. Per il 53% ci troviamo a pagare le conseguenze del non avere messo in atto soluzioni efficaci e tempestive per affrontare il cambiamento climatico per tempo, opinione che incontra l’accordo del 58% dei Millennials. A pagarne il conto più salato i Paesi a basso reddito per il 62% (69% tra i Baby Boomers).

Il clima non è solo una questione ambientale”, afferma con decisione Doreen Naiga, venticinquenne attivista ugandese, che dal 14 novembre sarà a Cop30, "è una questione di salute, una questione di vita quotidiana. Quando un fiume distrugge una casa, distrugge anche la storia di una famiglia”. Doreen ha partecipato alla COP27 in Egitto, incontrato vari leader e contribuito alla stesura del primo Youth Position Paper africano su clima e salute. Nel 2024, Doreen è stata selezionata per entrare del Comitato Direttivo Giovanile Y-ACT, istituito presso Amref Health Africa per promuovere iniziative guidate dai giovani, amplificarne le voci e favorire il cambiamento positivo. “Non serve essere famosi o avere tanti soldi – continua Doreen, chiamando all’azione i giovani - inizia da dove sei. Fatti sentire. Agisci. Unisciti agli altri. Ogni comunità è un punto di partenza per cambiare il mondo”.

Doreen Naiga

L’attivista ugandese terrà un discorso durante un evento collaterale di Cop30 intitolato “Le comunità locali in difesa della giustizia climatica e dell'Agenda 2030”. L’evento è organizzato da Sudwind, partner del consorzio di organizzazioni protagoniste del progetto Sublime, finanziato dall'Unione Europea, di cui anche Amref Italia è parte. Amref Health Africa è rappresentata a Cop30 da Desta Lakew e Friday Phiri, referenti, rispettivamente, per le partnership strategiche e per il cambiamento climatico.

Al legame tra salute e clima Amref Italia ha dedicato una parte dell’indagine Ipsos, partendo da un'evidenza che ha interessato l’Italia la scorsa estate, i casi di West Nile, malattia virale trasmessa principalmente dalla puntura di zanzare infette. Il nesso causa effetto tra virus West Nile e cambiamento climatico, secondo l’indagine Ipsos, è percepito dal 58% del campione che sale al 62% tra i Millennials. Di questo 58%, poco più di uno su dieci (13%) ne è profondamento convinto.  

Il West Nile, un tempo confinato a zone tropicali, è oggi endemico in molte aree mediterranee e sta raggiungendo regioni più settentrionali. Il 78% è preoccupato per la possibilità che il cambiamento climatico sia il veicolo attraverso il quale questo virus, come altri simili, possano arrivare fino al nostro Paese. Di questi uno su quattro (26%) lo è decisamente molto. Leggermente meno preoccupati gli appartenenti alla GenX dove il livello di allarme scende al 71%.

“La salute deve smettere di essere un effetto collaterale e diventare la protagonista del dibattito sul clima”, dichiara Roberta Rughetti, Direttrice di Amref Italia. “Gli operatori sanitari sono in prima linea in una crisi che non hanno causato, e lo fanno spesso con risorse drammaticamente insufficienti. Come voce africana chiediamo ai decisori della COP30 di costruire un’agenda africana unificata su clima e salute, fondata su equità, scienza e responsabilità. La salute deve essere pienamente integrata nei piani di adattamento climatico, nei meccanismi di finanziamento e nelle strategie nazionali di attuazione. Chiediamo un sostegno politico concreto e continuativo alla salute, e la creazione di una roadmap condivisa, non come esercizio retorico, ma come impegno reale: con partnership solide, obiettivi misurabili e risultati tangibili. Mettere la salute al centro dell’azione climatica non è un’opzione: è una necessità urgente per la giustizia e per la sopravvivenza delle comunità più esposte”.

Amref opera nelle regioni più vulnerabili dell’Africa con progetti basati sull’approccio One Health, che integra salute umana, animale e ambientale. Insieme alle comunità locali promuove sistemi di approvvigionamento idrico sicuro e igiene nelle scuole e comunità, campagne di prevenzione sanitaria e nutrizionale, supporto a programmi di resilienza e adattamento per far fronte agli effetti del cambiamento climatico. Grazie a queste iniziative, Amref contribuisce a ridurre le vulnerabilità delle comunità più colpite e a costruire capacità locali per rispondere in modo sostenibile ai disastri naturali.

NOTA INFORMATIVA: Sondaggio realizzato da Ipsos Srl per Amref Health Africa Onlus presso un campione di individui residenti sul territorio italiano dai 18 anni in su secondo genere, età, livello di scolarità, condizione lavorativa e zona di residenza. Sono state realizzate 800 interviste (su 1.106 contatti) mediante sistema CAWI, tra il 16 settembre e il 24 settembre 2025. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge al sito [www.agcom.it]www.agcom.it