Il progetto di prevenzione e contrasto alla violenza di genere rappresentata dalla Mutilazioni Genitali Femminili nella città di Milano entra nel vivo delle sue ultime attività. Il progetto, finanziato dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese e realizzato in partnership con Non c’è Pace Senza Giustizia e SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni), prevede una strategia integrata fondata sui pilastri del dialogo ed empowerment comunitario, della formazione multisettoriale degli operatori coinvolti e della comunicazione per il più ampio pubblico. È necessario infatti lavorare su un modello basato sulla collaborazione intersettoriale (tra i diversi ambiti di azione coinvolti) e intercontinentale (tra esperienza e buone pratiche italiane ed africane) per offrire risposte a un fenomeno rilevante anche in Italia.

I dati, infatti, parlano chiaro: la più recente indagine, realizzata dall’Università Bicocca per il Dipartimento Pari Opportunità nel 2019, rivela in Italia la presenza a gennaio 2018 di 87.600 donne escisse, di cui 7.600 minorenni, e di altre 4.600 a rischio di FGM. 600.000 le donne e ragazze interessate dal fenomeno in Europa.

Le comunità sono sempre al centro del lavoro di Amref, come protagoniste del proprio cambiamento, dopo l’incontro avvenuto con la comunità somala - tre generazioni di donne a confronto, in un interessantissimo dialogo sulla salute della donna e sui diritti, offrendo ottime idee di buone pratiche -, nei prossimi giorni sarà la comunità egiziana di Milano a incontrarsi e parlare di temi quali la salute e i diritti sessuali e riproduttivi, la cultura, le pratiche nocive. Incontro realizzato in collaborazione con l’organizzazione “Progetto Aisha”. Entrambi gli incontri sono facilitati da mediatrici culturali.

Nell’ambito della formazione è previsto per il 17 giugno il corso “I professionisti e le pratiche di prevenzione e contrasto delle mutilazioni genitali femminili nella cornice dei processi di empowerment”. La giornata di formazione rivolta in particolare agli operatori della Lombardia, prevede gli interventi di Paola Magni e Mattia Viano di Amref Health Africa; Maria Laura Russo - Società Italiana Medicina delle Migrazioni; Chiara Gregori - Centro di Ascolto e Salute Ospedale San Paolo; Stella OkungBowa - Crinali Cooperativa Sociale; Maria Curia - Ambulatorio Etnopsichiatria Ospedale Niguarda. Sarà presente anche John Okandi Kogada - Project Leader e Senior Technical Advisor sulle tematiche delle MGF di Amref in Kenya che racconterà l’approccio di Amref in Africa, la sua dimensione multisettoriale. Obiettivo del corso è quello di sostenere il ruolo dei professionisti della salute della donna come catalizzatori nell’attivazione dei processi di empowerment, in continuità con le indicazioni della carta di Ottawa.

Con l’obiettivo di aumentare il protagonismo della diaspora nel parlare di tali temi, il 23 giugno si terrà sui canali dell’organizzazione Le Reseau un appuntamento dal titolo “Il valore della donna: un dialogo fra professionisti e attivisti della diaspora per l'empowerment femminile”. Il tema della lotta alle mutilazioni genitali femminili è prioritario per Amref Health Africa, sia nel continente africano che in Italia. Attività con bambini, capi villaggio, comunità, leaders, istituzioni e giovani sono al centro dell’operato di Amref, che nel 2020 ha visto anche una visita speciale in Kenya, proprio su questi temi, della cantante Fiorella Mannoia.

“Il COVID-19 ha avuto un forte impatto su questo progetto, abbiamo dovuto posticipare molte attività, che stiamo quindi concentrando in questi mesi” afferma Paola Magni, referente per i progetti di contrasto alle FGM di Amref Health Africa - che continua “siamo molto soddisfatti della risposta delle comunità coinvolte e dei professionisti interessati alla formazione e alla conoscenza di un fenomeno così complesso. Mettere in campo risposte adeguate da parte dei servizi e includere le comunità come protagoniste dei processi di empowerment sono due pilastri fondamentali nella battaglia globale contro le FGM. L’Africa, in questo, insegna.”