"Elisa Rarin, 13 anni, villaggio di Oikiloriti, Sud del Kenya, territorio Masaai.05:30: Mi sveglio per il cigolio della porta della capanna accanto a me. Riconosco i passi di mia madre e la sento riempire una tanica e aprire la porta di metallo della capanna adibita a cucina. è ancora buio e mi rigiro nel letto. Non ho ancora voglia di alzarmi. Il mio letto è troppo comodo. Da bambina dormivo su un letto duro, quello Masaai tradizionale è fatto di rami. Ma qualche anno fa mio padre ha acquistato letti moderni per noi in città, dove si dorme molto meglio.05:45: Attraverso le fessure della mia capanna vedo l'alba del nuovo giorno. Lontano sento un asino ragliare e il rumore diventa anche più forte nel nostro boma, come noi chiamiamo il nostro piccolo agglomerato di capanne circondato da un recinto di rami spinosi. Ho sentito mio padre e i miei fratelli uscire dalla loro capanna. Le mucche subito cominciano a muggire, ma il loro verso sarà presto soffocato dal belato delle pecore e delle capre, che picchiano con la testa contro la porta di metallo del loro recinto. Hanno fame e voglia di uscire, e lo fanno capire chiaramente.06:00: Scivolo fuori dal letto e indosso i miei vestiti. Di solito io condivido la mia capanna con mia sorella maggiore, ma lei è attualmente in collegio. Una volta fuori, la luce del sole mi acceca, strofino gli occhi e quasi inciampo nei polli che passano di corsa. Timidamente saluto mio padre, che sta controllando le nostre nove mucche e il vitello. Hanno un aspetto sano. Dal momento che ha piovuto molto nell'ultimo mese, ci sono abbastanza acqua ed erba in questo periodo. Ma la maggior parte dell'anno il clima è molto secco, c'è meno erba e gli animali sono più magri e danno meno latte.6:10: Rapidamente faccio pipì dietro un cespuglio al di fuori del boma, e poi raggiungo a piedi la capanna dove cuciniamo; è così bassa che ho bisogno di chinarmi per entrare. All'interno, mia madre siede su uno sgabello di legno accanto al fuoco e rigira con il mestolo una miscela di latte e acqua in una padella di metallo. Io aiuto versando il tè nelle tazze e porgendole ai miei fratelli seduti accanto a me sulla panca di legno. Il mio fratellastro è figlio della prima moglie di mio padre, che vive nel boma qui accanto. Lui è il più giovane della sua famiglia, ha la nostra stessa età, così preferisce mangiare e dormire nel nostro boma. Mentre sorseggiamo il tè dolce, mia madre passa a ciascuno di noi un chapati, una specie di frittella, che ho cucinato con lei ieri sera. Una tazza di tè e un chapati li porto fuori a mio padre, che è seduto su uno sgabello. Secondo la nostra tradizione, sono le ragazze e le donne a prendersi cura degli uomini di casa.06.30: Nel frattempo mia madre ha scaldato un po' d'acqua, che mi versa in una ciotola diluendola con acqua più fredda. Esco, mi lavo il viso, i capelli e le braccia con un pezzo di sapone. Uff, finalmente sono sveglia!06.40: Torno nella mia capanna, indosso in fretta la mia uniforme della scuola, una gonna bordeaux e un maglione con una camicetta azzurra, e prendo i miei libri. Fuori mio padre porta le mucche, le pecore e le capre al pascolo. Lo aiuto a catturare i tre agnellini più piccoli che non possono ancora uscire. Uno per uno, li riporto nel loro recinto. Nel frattempo, mio padre porta le mucche verso il fiume. Le pecore e le capre restano vicino al boma, dove si mettono a brucare freneticamente l'erba verde. Mia madre carica gli asini con taniche vuote, per prendere l'acqua. Nei giorni in cui vado a scuola, questo compito spetta a lei. Nel fine settimana invece tocca a me, insieme con Jennifer, la moglie del mio fratellastro.07:00: Insieme con i miei due fratelli più piccoli e con il mio fratellastro mi avvio a scuola a piedi, ci vuole quasi un'ora. Lungo la strada, raccogliamo un po' di legna da ardere, servirà per cucinare il pranzo a scuola. Sono molto orgogliosa di andare a scuola da quando avevo sei anni. Molte ragazze Masaai vengono tenuti a casa dai genitori, che preferiscono che le loro figlie aiutino in casa e si sposino in giovane età, così i loro padri ricevono un paio di mucche in cambio, come dote. Se potrò decidere, io vorrei diventare un medico. Molti malati nella mia comunità non hanno la possibilità di farsi visitare da un medico, perché nel quartiere non ce ne sono e la gente non può permettersi i costi del trasporto. Mi piacerebbe davvero aiutarli.7:50: Entrando nel cancello della scuola, vedo subito tre mie amiche. Mentre chiacchieriamo, camminiamo verso la nostra aula. Anche i miei fratelli vanno verso le loro classi. Una volta dentro, scivolo su una panca di legno accanto a un altro studente. Quasi tutti gli alunni sono già dentro. Se non sei presente alle 8, devi spiegare personalmente al preside i motivi del ritardo.08:00: All'esterno un allievo batte con un tubo sulla "campanella" della scuola, che in realtà è una placca di metallo appesa a un filo. Tutti gli alunni escono e si allineano in fila sul cortile principale. A un cenno del direttore della scuola, cantiamo l'inno nazionale, mentre uno degli studenti issa la bandiera del Kenya. Da noi si tratta di una tradizione che tutte le scuole seguono.08:10: Torniamo in aula e si comincia con una lezione di scienze: oggi studiamo il funzionamento del cuore umano. Mentre il nostro insegnante disegna sulla lavagna, diamo risposte a tutte le sue domande all'unisono. Dopo 45 minuti, ci dice di leggere alcuni paragrafi del libro, perché deve spostarsi a insegnare nella classe accanto. Poiché la scuola non ha abbastanza insegnanti, ognuno di essi si divide tra classi diverse nello stesso giorno.09:30: Durante la ricreazione gioco a calcio con alcune amiche nel grande campo in erba appena fuori dalla scuola. Purtroppo la palla non rotola bene perché è bucata. E spesso dobbiamo fermarci, quando una mandria di mucche decide di passare da lì. Ma questo non basta a rovinare il gioco. Purtroppo, a casa non ho il tempo di giocare a calcio, perché devo sempre fare tanti lavori domestici. Così a scuola cerco di giocare a calcio in ogni pausa, ma non lo faccio mai con i ragazzi che sono troppo agitati e potrei farmi male. Le ragazze sono piÙ tranquille tra loro, il che rende il gioco più corretto e più divertente.10:00: Quando suona la campanella della scuola, torniamo tutti in classe. A scuola studiamo Ki Swahili, Inglese, Matematica, Scienze (che comprendono biologia, fisica e chimica), Studi sociali e Religione. Ki Swahili è la lingua ufficiale del Kenya, ma tutte le nostre lezioni sono in lingua inglese. All'inizio ho trovato questo molto difficile. A casa ho solo imparato la lingua Masaai e improvvisamente ho dovuto imparare il Ki Swahili e l'Inglese, ma ce l'ho fatta. Oggi mi sono abituata e la scuola mi piace molto.12:00: Appena suona la campanella della scuola, tutti ci precipitiamo in cucina per avere un piatto di fagioli e mais. Mangio con alcune delle mie amiche fuori, sotto un albero. Sedute al sole fa troppo caldo.13:00: La campanella suona ancora e tutti tornano in aula per una nuova lezione.16:00: La giornata scolastica È terminata. Anche se sono stanca, vado in fretta verso casa. So che mia madre mi aspetta, devo aiutarla in alcuni piccoli lavori.17:00: A casa mi cambio velocemente. Poi verso un po' d'acqua da una tanica in un recipiente per farla bollire. Con un pezzo di sapone e una spazzola mi lavo l'uniforme della scuola e alcuni vestiti del resto della famiglia e li appendo sui cespugli intorno al nostro boma ad asciugare.17:15: Mia madre mi chiede di raccogliere un po' di legna da ardere. Dalla cucina prendo il panga, un machete di grandi dimensioni, che mi spaventava da bambina, ma oggi sono ormai in grado di gestirlo abbastanza bene. Secondo la tradizione Masaai andare a prendere legna da ardere È un lavoro da donne. Per fortuna non c'È bisogno di andare lontano, appena fuori dal nostro boma si trova tanta legna secca. Ho cercato con cura la legna piÙ arida, che brucia meglio, e ho tagliato tutte le spine e i rami laterali, in modo che i ciocchi si possano facilmente spingere tra le pietre del camino. Con una cinghia lunga lego i rami insieme e isso il fascio di legna sulla schiena.18:00: Fuori dal piccolo paddock si sente un belato assordante. I tre agnelli in bianco e nero sono assetati e chiamano le loro madri che ancora pascolano intorno al boma. Mia madre guida le capre e le pecore all'interno del boma, dove mungo un po' le pecore, in modo da poter utilizzare parte del latte. Quando gli agnellini si attaccano alle madri, sembra che si immergano sotto al loro ventre per succhiarne selvaggiamente il latte.18:30: Al tramonto mio padre e i miei fratelli riportano le mucche nel paddock. Mia madre e io iniziamo con la mungitura delle mucche, anche questo tra i Masaai È un compito per le ragazze e le donne. La mia mucca ha un vitello che cerca continuamente di succhiare il latte, ma piÙ e piÙ volte l'ho spinto via. Uno dei miei fratelli spalma con un listello di legno un po' di sterco di vacca sui capezzoli, perchÉ il vitello sia dissuaso dal cattivo sapore. Ma il piccolo animale intelligente strofina la poppa fuori con la testa e inizia a bere di nuovo. Mia madre È molto brava nella mungitura delle mucche ed È sempre molto piÙ veloce di me. Ogni mucca produce una media di due litri di latte al giorno.19:00: È buio e io aiuto mia madre in cucina con i piatti. PoichÉ non abbiamo energia elettrica, l'unica luce viene dal fuoco e da una candela. Mia madre mescola un po' del latte fresco con dell'acqua e ci fa bollire il tÈ. Intanto impasto le focacce, mentre devo cacciare via il nostro gatto e il suo cucciolo, che cercano di mangiare il dolce. Con un bastoncino di legno, mia madre stende l'impastato fino a renderlo ben piatto e lo cuoce su una piastra metallica nera scaldata sul fuoco fino a trasformarlo in belle focacce marroni. Nel frattempo, uno dei miei fratelli inizia a sbucciare le patate.20:00: Con tutta la famiglia si mangia nella capanna dei miei genitori, seduti intorno a un tavolo di legno, illuminato con una candela. Durante la cena ci raccontiamo la nostra giornata.21:00: Tutti andiamo a letto. PoichÉ ci alziamo cosÌ presto ogni mattina, di solito a quest'ora siamo molto stanchi. E domani abbiamo un'altra giornata davanti!Senza rubinetti Ogni giorno È una grande sfida per i Masaai trovare acqua a sufficienza, per fare il bucato, per la cucina e per abbeverare il bestiame. "Non abbiamo certo i rubinetti per bere", spiega Elisa ridacchiando. I Masaai vivono in un territorio asciutto, in cui non piove quasi mai e non ci sono fiumi che l'attraversano. E poichÉ la falda È molto profonda, per scavare un pozzo È necessario praticare buche profonde piÙ di 250 metri. In passato, la comunitÀ di Elisa prelevava l'acqua da laghetti formati dall'acqua piovana. Ma spesso la gente aveva la diarrea, per aver bevuto l'acqua contaminata, e il cibo era malsano. "Mi ricordo che il nostro ugali, la polenta di mais bianco del Kenya, era sempre molto marrone a quei tempi", dice Elisa. Sette anni fa AMREF ha riabilitato una vicina pompa d'acqua, che la famiglia di Elisa usa da allora. Da alcuni anni, la sua famiglia ha anche un grande serbatoio d'acqua accanto a una delle capanne, in cui raccoglie l'acqua piovana e la mantiene in condizioni igieniche sicure. Ma al momento È vuoto, perchÉ la pioggia non arriva.Asini impertinentiSecondo la tradizione Masaai, andare a prendere l'acqua È un dovere delle donne e delle ragazze. Quando Elisa va a scuola, ci pensa sua madre, ma nel fine settimana È compito di Elisa. Lo fa insieme a Jennifer, 20 anni, moglie di uno dei suoi fratellastri. "Jennifer È come una sorella per me. Insieme, andiamo spesso a prendere l'acqua e la legna. Io non sono autorizzata a prendere l'acqua da sola, perchÉ potrebbe essere pericoloso, un uomo potrebbe tenderci un agguato". Elisa e Jennifer caricano i loro asini con le taniche per l'acqua, usano dei grandi sacchi bianchi che si legano facilmente sul dorso degli animali. "PiÙ difficile È mantenere gli asini insieme. A volte sono impertinenti e scappano via. E se torno a casa senza un asino, per me sono guai seri".Lavarsi i denti ovunque ci si troviLavarsi i denti con dentifricio e spazzolino? Niente di nuovo per Elisa. I Maasai puliscono i denti con un ramoscello raccolto da una pianta o un albero. A volte usano il sale per renderli piÙ lucidi. Elisa pensa che sia molto comodo, perchÉ cosÌ si possono lavare i denti ovunque e nei momenti in cui non si ha niente di meglio da fare, come quando si deve aspettare il turno alla pompa dell'acqua.Niente denti anterioriElisa tira giÙ il labbro inferiore, cosÌ si vede che le mancano i due incisivi inferiori. Normalmente dopo che i denti da latte sono cambiati, ed i denti definitivi iniziano a crescere, i Masaai estraggono i due denti anteriori nell'arcata inferiore. "Lo facciamo per dimostrare che siamo Masaai, come segno di riconoscimento", spiega Elisa. Il foro nella bocca di Elisa non si vede quasi piÙ, perchÉ i denti restanti si sono presi lo spazio. "A me hanno fatto l'estrazione quando avevo cinque anni. Mi ha fatto davvero male, ma nello stesso momento mi sentivo molto orgogliosa. Alla fine tutti hanno potuto vedere che sono una vera Masaai", sorride Elisa. La trazione dei denti ha anche un altro scopo: quando qualcuno È malato, non ha bisogno di aprire la bocca per essere alimentato o ingerire medicine.Che cosa mangia un Masaai?Un tempo i Masaai mangiavano principalmente carne. Oggi questa si combina con riso, patate e chapati. I Masaai mangiano la carne di mucche, capre e pecore. Il piatto preferito di Elisa È l'ugali, un piatto tipico del Kenya a base di farina di mais. I Masaai bevono anche molto latte. Non mangiano molta frutta e verdura, in quanto non le coltivano e sono costretti ad acquistarle in cittÀ.Abiti MasaaiI Masaai tradizionalmente indossano una o due teli, annodate sopra le loro spalle. Portano anche un telo grande sopra le spalle, che li protegge dal sole durante il giorno e contro il freddo la mattina presto e la sera. "Molti vestiti Masaai sono rossi perchÉ simboleggiano il colore del sangue e quindi la vita", dice Elisa agitando le catenelle intorno al collo. La maggior parte delle collane, dei bracciali e delle cavigliere tradizionali Masaai le hanno realizzate loro stessi con piccole perline colorate. Questi gioielli spesso sono simboli, per esempio mostrano se un Masaai È sposato o meno.Inoltre ...� al giorno d'oggi molti uomini Masaai indossano sandali fatti di vecchi pneumatici. Anche i fratelli minori di Elisa li usano. In passato i Masaai realizzavano le scarpe con le pelli di animali, ma poichÉ molti animali selvatici oggi sono specie protette, sono passati alla gomma, che È piÙ facile da ottenere. E durano per anni!Capelli cortiElisa ha i capelli corti, perchÉ questo È obbligatorio nella sua scuola. "Secondo il nostro direttore, le ragazze con i capelli lunghi si concentrano solo sul loro taglio di capelli, invece che sul maestro". Ma anche molte donne adulte Masaai hanno i capelli corti. "Avere i capelli corti È anche parte della cultura Masaai, soprattutto per le donne. I capelli lunghi non sono molto pratici. E poi, non sono i capelli lunghi a farti piÙ bella", dice Elisa.Senza etÀMolti Masaai non conoscono la loro etÀ. "A ogni nascita, c'È una grande festa, ma poi la gente non ricorda piÙ le date", dice Elisa. La gente si ricorda solo il periodo generico della nascita. Ecco perchÉ Elisa sa di essere nata durante un lungo periodo di siccitÀ.Carta igienica "ecologica"La famiglia di Elisa non dispone di servizi igienici. Quando ne hanno bisogno, vanno dietro ai cespugli fuori dal boma. "Di solito non c'È la carta igienica a disposizione, usiamo le foglie per pulirci", dice Elisa, che ridacchia guardando a terra.Senza docciaNessuno ha la doccia nella famiglia di Elisa. Elisa si lava di solito nella sua capanna. E a volte va alla diga, dove c'è un sacco di acqua nel periodo delle piogge. Si riempie una vaschetta con l'acqua, la porta tra i cespugli, si spoglia e si fa il bagno. Nel frattempo, deve controllare continuamente che nessuno la veda, soprattutto i ragazzi. Se ciò accadesse, sarebbe un grande imbarazzo per lei: dovrebbe smettere immediatamente, vestirsi rapidamente e scappare il più velocemente possibile. Se un ragazzo o un uomo la vedesse nuda, diventerebbe "la leggenda" del villaggio. Per i ragazzi la doccia è molto più facile. Possono farla in pubblico e fare il bagno vicino alla diga.In cerca di erba e acquaI Masaai ufficialmente sono nomadi, il che significa che essi non vivono in un luogo fisso, ma si muovono sempre insieme con il loro bestiame. Tuttavia, questa vita nomade sta diventando sempre meno popolare. "Al giorno d'oggi gli uomini si muovono insieme al bestiame solo durante la stagione secca, in cerca di erba e acqua. Le donne e le ragazze restano a prendersi cura della casa", dice Elisa.Mura di sterco di vaccaSecondo la tradizione Masaai le donne costruiscono dei rifugi. "Quando mia madre vuole costruirne uno nuovo, mi chiede di radunare un certo numero di donne della comunitÀ per aiutare e di ragazze per guardare e imparare", dice Elisa. Dopo aver cercato i rami adatti, le donne scavano una buca in cui i rami vengono battuti e tessuti insieme, in modo che diventino pareti. Poi si riempiono i buchi nel muro di letame e si ricopre completamente la parete. Se chiedi se questo non sia poco igienico, Elisa guarda senza capire. "No, questo è normale per noi. è la nostra tradizione, siamo cresciuti con questa abitudine". Inoltre, grazie allo sterco, le capanne Masai sono molto solide e durano per tre anni. Per costruire una capanna ci vuole circa una settimana. L'ultima volta, la madre di Elisa ha costruito delle baracche un po' più alte, in modo da poterci stare in piedi, e ha costruito i tetti in lamiera ondulata. "Le case Masaai tradizionali erano fatte totalmente di rami e sterco di mucca, così in caso di pioggia si aprivano delle falle. Ora con il nuovo sistema le nostre capanne non hanno più questo problema" dice Elisa con orgoglio. Due donneCome molti uomini Masaai, il padre di Elisa ha due mogli. Per Elisa questo non è un problema. "La mia mamma e l'altra moglie vanno d'accordo e si completano a vicenda". Una notte il padre di Elisa dorme al boma della sua prima moglie, la sera dopo dorme a casa della madre di Elisa. Secondo Elisa, gli uomini Masaai sposano più di una moglie in modo che le donne possano aiutarsi a vicenda. "E se una delle donne dovesse morire, l'altra si prenderebbe cura dei suoi bambini". Tuttavia, Elisa dice di non voler sposare un uomo che vuole più di una moglie. "Non credo che, in futuro, le donne ancora accetteranno di vivere l'una accanto all'altra e che saranno disposte a collaborare", dice timidamente.Il vero conto in banca dei MasaaiI bovini sono molto importanti per un Masaai, dice Elisa. "Sono il nostro sostentamento, mangiamo la loro carne, beviamo il loro latte, ne utilizziamo le pelli per i nostri letti tradizionali e le ossa per costruire utensili, come i pettini. Se abbiamo bisogno di qualcosa, allora vendiamo una pecora, una mucca o una capra. Ecco perché il bestiame di un Masaai determina la sua ricchezza. E quindi i Masaai preferiscono avere molti capi di bestiame, piuttosto che grandi quantità di denaro sul loro conto in banca. Nessuno vedrÀ i loro soldi sulla riva, mentre tutti possono vedere quanto È grande il suo gregge", spiega Elisa. " se hai un sacco di animali, tutti ti rispettano".Ladri di bovini "Di notte teniamo il nostro bestiame accanto ai rifugi in speciali paddock, fatti di recinti di rami spinosi. Mio padre ei miei fratelli hanno sempre il sonno molto leggero, in modo che immediatamente si svegliano se sentono qualcosa. A volte leoni o iene cercano di attaccare il bestiame, o ci sono persone che cercano di rubare gli animali, per venderli a caro prezzo al mercato, o per portarli alla macellazione nella boscaglia e mangiarli".Matrimoni combinatiIn passato, molte ragazze Masaai si sposavano a 15 anni. Ma poi i genitori e le ragazze stesse sono stati istruiti sugli effetti negativi di sposarsi in giovane etÀ, così oggi i genitori consentono sempre più spesso alle loro figlie di sposarsi a 18 anni. "Mio padre deciderà chi sposerò", dice Elisa che aggiunge che lei È daccordo. "Ho un grande rispetto per mio padre, quindi se lui prende una decisione, così sarà. Su questo non si discute".La sfida più grandeLa sfida più grande per Elisa è il fatto che tra i Masaai la maggior parte delle famiglie non si preoccupa di mandare le ragazze a scuola. "Preferiscono vedere le ragazze che aiutano in casa e si sposano in tenera età, così il padre può ricevere altre vacche in dote". Di conseguenza, Elisa teme di essere costretta anche lei a lasciare la scuola. "Vorrei diventare un medico. Molte persone della comunità sono malate ma non possono andare da un medico, semplicemente perchÉ ce n'è uno nel quartiere. Mi piacerebbe davvero aiutare quelle persone. Ma per farlo dovrò continuare a studiare ancora a lungo".Nella lingua Masaai...sopa = ciao, come stai? (rivolto a un uomo)takwuenja = ciao (rivolto a una donna) ole seri = arrivedercien ashe = grazie"