“Sposerò una ragazza non mutilata”. È così che esordisce Luka Yohana, “moran” – guerriero – Maasai, quando interrogato sulle Mutilazioni Genitali Femminili.

“Un tempo, quella del taglio era una pratica identitaria e rigidamente rispettata nella nostra società. Tutta la comunità aderiva alla pratica, come parte integrante della tradizione, e nessun uomo avrebbero mai sposato una ragazza non mutilata”.

Luka vuole rompere questa tradizione, consapevole che si tratta di una violazione dei diritti umani. “Credo che sia necessario continuare a educare le comunità. Anzi, ne sono certo. Le cose cambieranno”.

Il video testimonianza di Luka Yohana, che ha raccontato ad Amref, in occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero per le Mutilazioni Genitali Femminili, il suo punto di vista, quello di chi si schiera dalla parte dei diritti umani.

Perché la battaglia per l’uguaglianza di genere e la cessazione della violenza sulle donne non è un affare che riguarda esclusivamente l’universo femminile.