Oggi il Santo Padre Papa Francesco ha ricevuto nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano il sindaco di Lampedusa Totò Martello, insieme alla delegazione dei "sindaci di frontiera" aderenti al progetto "Snapshots from the Borders".

Nel suo intervento rivolto a Papa Francesco, il sindaco Martello ha toccato alcuni dei temi legati ai flussi migratori ed all'impegno nei territori di confine coinvolti in prima linea sul fronte dell'accoglienza.

"Nel momento in cui ho iniziato a parlare a di fronte a Sua Santità, mi tremava la voce", ha detto Martello al termine dell'udienza. "Papa Francesco ci ha ricordato l'importanza di restare umani e di rimanere uniti. È anche lo spirito che ha messo insieme noi sindaci di frontiera - ha proseguito Martello - perché spesso ci troviamo di fronte a problemi epocali che non possono essere affrontati in solitudine. Quando, anche in un oceano, si incontrano due idee che sopravvivono alle onde, può nascere qualcosa di straordinario".

Il progetto "Snapshots from the Borders", finanziato dall'Unione Europea, vede come ente capofila il Comune di Lampedusa e Linosa, e mette insieme 35 partner (19 città, isole e territori di frontiera di 13 paesi europei impegnati in prima linea sul fronte dell'accoglienza, e 16 associazioni della società civile).

Nel corso dell'udienza al Vaticano è stata anche illustrata a Papa Francesco la campagna, nata nell'ambito del progetto Snapshots, per far sì che il 3 Ottobre (data che nel 2013 ha visto il più grave naufragio di migranti nel mare di Lampedusa) possa divenire "Giornata europea della Memoria e dell'Accoglienza".

La delegazione che ha incontrato Papa Francesco era guidata dal sindaco di Lampedusa e Linosa Totò Martello, e composta da:
Andrej Kavšek - Crnomelj (Slovenia),
Saša Arsenovič - Maribor (Slovenia),
Josef Azzopardi - Marsa (Malta),
Matteo Ricci - Pesaro (Italia),
Martial Beyaert - Grande-Synthe (Francia),
Andreas Babler - Traiskirchen (Austria),
Johann Lappi (vicesindaco) - Straß in Steiermark (Austria).

Insieme a loro, anche i rappresentanti delle associazioni della società civile, partner del progetto.

Tra questi, Amref."Un momento emozionante, reso ancora più forte dalle parole di Papa Francesco. Uno dei maggiori riconoscimenti al lavoro che questo progetto - nato per unire i confini europei, coinvolti dalla migrazione, senza dimenticare la sponda africana - sta portando avanti". Commenta così il Presidente di Amref Health Africa-Italia, Mario Raffaelli, presente oggi dal Papa. Amref - più grande Ong sanitaria africana - è partner del progetto "Snapshots from the Borders". Continua Raffaelli "Mi è tornato alla mente l'incontro del giugno 2019, quando abbiamo chiesto al Direttore Generale di Amref, il keniota Githinji Gitahi, e ad altri nostri colleghi africani di venire a Lampedusa. La visita al cimitero, ai relitti dei barchini con cui i migranti arrivano e alcuni sbarchi occorsi in quei giorni, hanno lasciato un ricordo indelebile su me e su loro. Colleghi che ogni giorno sono chiamati a combattere problemi come la malnutrizione e malattie che sarebbero facilmente debelabili. Tale visita aggiunse un tassello importante nella costruzione del quadro complesso della migrazione. Un quadro complesso, dalle risposte difficili, ma che sarebbe possibile gestire".

Al termine dell'incontro il sindaco Martello ha donato a Papa Francesco una Croce realizzata da un artigiano lampedusano con il legno delle imbarcazioni dei migranti, ed una maglietta con la scritta "Io sono pescatore", hashtag lanciato dallo stesso Martello per ricordare che per la gente di mare non esistono barriere, e chi è in difficoltà va aiutato.


Di seguito, il testo dell'intervento del sindaco Martello, nel corso dell'udienza al Vaticano

Santità, siamo qui oggi, di fronte a Lei, con gli occhi ed il cuore pieni di emozione e di speranza: gli stessi sentimenti che abbiamo visto sul volto di migliaia di esseri umani che sono arrivati alle nostre porte, che hanno messo piede nei nostri Comuni, isole, città e territori di confine che abbiamo l'onore e la responsabilità di amministrare.

Li chiamano migranti, clandestini, rifugiati, esuli, profughi: per noi sono innanzitutto esseri umani, persone. Ma oggi non siamo qui solo per raccontarLe storie di migrazione: siamo qui anche per portarLe il saluto e la testimonianza dei territori di confine, delle comunità che vivono in prima linea l'impatto dei flussi migratori ed hanno sempre avuto spazio per l'accoglienza, anche a costo di profondi sacrifici e privazioni.

Mi chiamo Totò Martello, sono Sindaco di Lampedusa e Linosa. So che Vostra Santità ben conosce Lampedusa, un'isola nel cuore del Mediterraneo che può apparire aspra, forgiata dalla natura a fronteggiare le intemperie, ma è anche un luogo nel quale si misura la capacità dell'uomo di comprendere, e di comprendersi. Assediati da un fenomeno storico infinitamente più grande di noi, scopriamo di non temere la vastità del mare che ci separa da ogni terraferma quanto piuttosto quella del silenzio e dell'indifferenza.

Oggi ho l'onore di parlare a nome del progetto europeo "Snapshots from the Borders", che vede il Comune di Lampedusa e Linosa capofila di un grande partenariato composto da città ed isole di frontiera di 13 Paesi europei, e organizzazioni della società civile. Perché è soprattutto nei territori di frontiera che in questi anni si sono contati infiniti morti e vissuto inaudite emergenze e solitudini, ma anche slanci generosi di umanità e ragioni di speranza, e che vivono più intensamente l'impatto delle migrazioni dei popoli.

Attraverso il Progetto Snapshots, abbiamo promosso una campagna per chiedere che il 3 ottobre, data terribile che segnò nel 2013 il più drammatico naufragio di migranti nel Mediterraneo, di fronte Lampedusa, diventi Giornata Europea della Memoria per le Vittime delle Migrazioni, e per questa iniziativa osiamo sommessamente chiedere il sostegno di Vostra Santità.

Intendiamo inoltre organizzare a Lampedusa una conferenza internazionale sulla Pace nel Mediterraneo, per proporre un nuovo approccio al tema dei flussi migratori e per far sì che il dramma dei migranti non sia più utilizzato, come troppo spesso purtroppo accade, per alimentare paure e divisioni sociali, che generano odio e cattiveria.

In questo senso i Suoi appelli, Santo Padre, assumono oggi un valore ancora più alto, perché non possiamo e non dobbiamo permettere che la Pandemia da Coronavirus, che ha profondamente sconvolto le vite di tutti noi, possa essere utilizzata come strumentale pretesto per dividere ancora di più la nostra società.

Durante il percorso del nostro Progetto ho lanciato uno slogan, "Io sono Pescatore", con l'intento di ricordare che per la gente di mare non possono esistere barriere. In mare chi rischia la vita lo si salva, ed è così da millenni. Tutti noi qui presenti oggi siamo orgogliosi di essere “pescatori nel cuore e nelle menti” e grati a Voi, Santo Padre, per averci concesso questa indimenticabile opportunità di raccontare il nostro piccolo contributo ad una grande Storia.