Il 7 aprile di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Salute; una giornata internazionale di sensibilizzazione sanitaria che si commemora sotto il patrocinio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Quest'anno la celebrazione è dedicata al personale sanitario, nello specifico infermieri, medici e ostetriche e a tutto il personale che prima, durante e dopo la pandemia si occupano della nostra salute.

Quest'anno, quindi, la Giornata Mondiale della Salute metterà in evidenza lo stato attuale dell'assistenza infermieristica nel mondo. L'ultimo rapporto dell'OMS, in collaborazione con il Consiglio internazionale degli infermieri (ICN) e Nursing Now, rivela che oggi ci sono poco meno di 28 milioni di infermieri in tutto il mondo. Tra il 2013 e il 2018, il numero di infermieri è aumentato di 4,7 milioni. Ma questo lascia ancora un deficit globale di 5,9 milioni " con le maggiori lacune riscontrate nei paesi dell'Africa, del Sud-est asiatico e della regione del Mediterraneo orientale.

Di conseguenza, è stato stimato che oltre l'80% degli infermieri nel mondo lavora in Paesi che ospitano metà della popolazione mondiale.

Amref Health Africa, in occasione della Giornata Mondiale della Salute, ha quindi raccolto una serie di testimonianze volte a dimostrare l'importanza del personale sanitario in diversi Paesi africani, e a fare luce sull'impegno volto a migliorare le condizioni di Paesi che soffrono di carenza infermieristica.

Per quanto riguarda lo stato di emergenza dovuto alla diffusione di Covid-19, Amref sta lavorando su due fronti complementari: da un lato ridurre la disinformazione all'interno delle comunità locali, e dall'altro incrementare il più possibile il personale sanitario per poter arginare la pandemia. Per questo duplice scopo Amref utilizza già da qualche anno il programma di e-learning denominato ‘Leap', spiega Guglielmo Micucci " Direttore di Amref Health Africa in Italia. Attraverso tale piattaforma Amref mira a monitorare la diffusione della malattia, fare una diagnosi anticipata laddove necessario, e fornire indicazioni per le cure necessarie. È stata considerata una soluzione efficace di apprendimento mobile per la formazione degli operatori sanitari. Utilizza tecnologia audio e SMS per responsabilizzare, sensibilizzare o formare personale sanitario, consentendo a ogni individuo di apprendere al proprio ritmo, con i propri dispositivi mobili e all'interno delle proprie comunità.

Le informazioni che ricevo da Leap sono, per me, fondamentali, dichiara Margaret Kilonzo, operatrice sanitaria di una comunità locale di Kibera, Kenya. Ricevo aggiornamenti sulle direttive del Ministero della Salute e posso insegnare alla mia comunità a lavarsi le mani in maniera corretta e regolare, a evitare zone congestionate, a evitare strette di mano. Il necessario per contenere la diffusione del virus. Allo stesso modo, anche Luca Mollel, operatore sanitario a Longido, in Tanzania, afferma che, grazie a Leap, sono state implementate misure di sicurezza all'interno della sua comunità. Ad oggi, Amref Health Africa ha formato quasi 50.000 operatori sanitari rispetto alla prevenzione e il controllo delle infezioni da Coronavirus, utilizzando la piattaforma mHealth, Leap.

Inoltre, la Dott.ssa Ruth Mulwa, medico di Amref Health Africa che opera a Nairobi, illustra l'impegno del personale sanitario coinvolto nella gestione dei pazienti affetti da Covid-19 e nella lotta contro la diffusione del virus. Ci teniamo sempre pronti ad accogliere nuovi pazienti e ad affrontare nuovi casi di COVID-19. Siamo consapevoli che l'area clinica può avere goccioline di saliva infette, nell'aria. Pertanto, assicuriamo che ogni medico, io inclusa, indossi una mascherina chirurgica durante il trattamento dei pazienti. Mi lavo le mani prima di avere qualunque tipo di contatto con un paziente e uso un guanto chirurgico.

Amref Health Africa, nonostante l'impegno nella lotta contro l'imminente minaccia da Covid-19, non trascura gli altrettanto importanti aspetti sanitari, nel continente africano, che hanno bisogno di attenzione. Tra questi, il ramo dell'ostetricia.

Marion Tumuhimbise, da Bidibidi, un campo profughi nell'Uganda nordoccidentale, dichiara che le ostetriche salvano vite. Nel 2019, Amref ha formato oltre 2.000 ostetriche, nell'Africa Sub-Sahariana. Ayachyol, da Gambella, Etiopia, condivide gli stessi pensieri. La sua aspirazione è diventare un'ostetrica ben addestrata e qualificata, afferma. Voglio salvare vite.

Nonostante gli innumerevoli sforzi dei governi e di tutte le persone coinvolte nell'emergenze e nella lotta per il progresso medico nelle zone che soffrono di carenza infermieristica e sanitaria, il mondo necessita di un'accelerazione dell'educazione medica e infermieristica. Senza infermieri, ostetriche e altri operatori sanitari, i Paesi non possono vincere la battaglia contro le epidemie o raggiungere la copertura sanitaria universale.