
Dall'indipendenza alla guerra civile
Il Sud Sudan, nato il 9 luglio 2011, è il paese più giovane del mondo, ma le sue difficoltà non conoscono età.
Dopo decenni di conflitti, il paese sta affrontando una serie di sfide politiche, economiche e sanitarie che mettono a rischio i progressi fatti dal 2018, quando è stato firmato l'accordo di pace.
Le tensioni in aumento minacciano di peggiorare ulteriormente la già grave crisi umanitaria, con milioni di persone in pericolo a causa della carestia, delle epidemie come il colera e dei conflitti che continuano a scatenarsi in tutto il paese.
Le donne e le ragazze, in particolare, sono le più vulnerabili e subiscono le conseguenze più drammatiche di questa crisi, esposte a violenze, sfollamenti e perdita dei mezzi di sussistenza.
Nonostante queste difficoltà, il Sud Sudan conserva una straordinaria diversità culturale e naturale, con oltre 60 gruppi etnici e paesaggi mozzafiato che comprendono enormi zone umide come il Sudd.
In questo contesto difficile, le organizzazioni internazionali come Amref continuano a impegnarsi per migliorare la salute e il benessere delle comunità, portando avanti progetti di sviluppo e di risposta alle emergenze.

Dal sogno dell'indipendenza alla guerra civile
Nato il 9 luglio 2011, il Sud Sudan è il Paese più giovane del mondo, frutto di un referendum plebiscitario in cui il 98,8% della popolazione ha votato per la secessione dal Sudan.
L’indipendenza ha segnato la fine di oltre cinquant’anni di conflitti con Khartoum, accolta con entusiasmo da milioni di sudsudanesi desiderosi di autodeterminazione.
Tuttavia, le speranze di pace e sviluppo si sono infrante nel dicembre 2013, quando una lotta di potere tra il presidente Salva Kiir e l’allora vicepresidente Riek Machar – entrambi esponenti dello SPLM – è sfociata in una brutale guerra civile.
Il conflitto ha causato oltre 400mila morti e milioni di sfollati, alimentato da rivalità etniche, competizione per il controllo delle risorse e l’eredità di divisioni territoriali risalenti al periodo coloniale.
Una pace fragile e incompleta
Dopo anni di negoziati falliti, il Revitalized Agreement on the Resolution of the Conflict in South Sudan (R-ARCSS), firmato nel 2018, ha rappresentato una svolta cruciale, prevedendo un governo di unità nazionale, riforme istituzionali e un esercito unificato.
L'attuazione degli accordi di pace resta parziale: persistono tensioni tra le fazioni, la smobilitazione dei combattenti è incompleta e milizie armate continuano ad alimentare violenze intercomunitarie.
Nonostante la formazione nel 2020 di un governo transitorio con la reintegrazione di Machar, la fiducia tra le parti è fragile e le elezioni previste per il 2022 sono state rimandate.
In assenza di una nuova costituzione, di una giustizia di transizione credibile e di reali riforme economiche, il rischio di un nuovo conflitto rimane elevato, aggravato dalla crisi economica, dalla corruzione diffusa e dal progressivo disimpegno della comunità internazionale.

Situazione politica e finanziaria in Sud Sudan
Il Sud Sudan ricopre un territorio di 640.000 km² (più del doppio del territorio italiano) e ha una popolazione di circa 12 milioni di abitanti, divisi in decine di gruppi etnici.
Strutture statali insufficienti, miseria estrema, crisi economica e sociale, conseguenze dei cambiamenti climatici hanno avuto un impatto sempre più devastante sulla popolazione: la crisi umanitaria in Sud Sudan continua a deteriorare e le dirette conseguenze sono un crescente flusso di popolazione in fuga.

Principali problemi del Sud Sudan
Il Sud Sudan è attualmente alle prese con una serie di sfide devastanti che compromettono gravemente il benessere della sua popolazione.
Le disuguaglianze sociali ed economiche restano enormi: il Sud Sudan occupa il 181° posto su 188 paesi nell'Indice di sviluppo umano, con solo il 27% della popolazione alfabetizzata e un'aspettativa di vita di soli 57 anni.
Il paese sta affrontando una crisi alimentare sempre più grave, con circa 7,7 milioni di persone che avranno difficoltà a procurarsi cibo tra aprile e luglio, e 63.000 persone a rischio di morte per fame.
Preoccupanti e tra i più alti al mondo sono i tassi di mortalità materna, con 1.223 decessi materni ogni 100.000 nati vivi. Per i neonati, il carico è altrettanto grave, con 40 morti ogni 1.000 nati vivi.
Inoltre, la crisi del colera continua a imperversare: oltre 1 milione di persone sono già state colpite, con 799 decessi e più di 40.000 casi confermati in 9 stati.
Le strutture sanitarie sono sovraffollate, costringendo i pazienti a ricevere trattamenti all'aperto, sotto gli alberi, in condizioni di estrema difficoltà.
La scarsità di acqua potabile sicura, insieme alla mancanza di igiene e vaccini contro il colera, alimenta questa crisi sanitaria, che colpisce in modo sproporzionato le donne e le ragazze, già vulnerabili alla violenza sessuale durante la ricerca di acqua pulita.
A complicare ulteriormente la situazione, le tensioni politiche e i conflitti in corso hanno causato lo sfollamento di circa 100.000 persone, con molte costrette a cercare rifugio nei Paesi vicini, come l'Etiopia.
L'accesso agli aiuti umanitari è sempre più difficile a causa dell'insicurezza, mettendo a rischio le operazioni di soccorso.
La situazione resta estremamente critica e richiede un impegno urgente da parte della comunità internazionale per sostenere gli sforzi di pace e garantire che le persone più vulnerabili, in particolare le donne e le ragazze, siano protette e incluse nei processi di ricostruzione e stabilizzazione del paese.

L'approccio di Amref in Sud Sudan
Amref opera nella regione del Sud Sudan dal 1972, circa quarant’anni prima che il Paese diventasse una repubblica indipendente ed è riuscita, tramite la continua e capillare presenza nel Paese, a instaurare un rapporto di fiducia con le comunità e le autorità locali e nazionali.
La grave carenza di personale medico rappresenta uno degli aspetti chiave dell’emergenza sanitaria del Paese.
Per migliorare l’accesso ai servizi sanitari e la loro qualità c’è bisogno di professionisti competenti come gli assistenti medici, gli infermieri, le ostetriche e i tecnici di laboratorio, che abbiano competenze di salute comunitaria e primaria e che siano in grado di rispondere ai bisogni reali delle persone.
L’obiettivo di Amref è garantire il diritto alla salute agli abitanti del Sud Sudan, perché senza la salute è impossibile costruire un progetto di sviluppo concreto e sostenibile.
Un aspetto fondamentale del lavoro di Amref è la formazione di operatori sanitari locali, che ricevono istruzione e strumenti necessari per fornire cure di alta qualità nelle comunità più remote. Questo approccio non solo migliora immediatamente la qualità dell'assistenza sanitaria, ma assicura anche la sostenibilità a lungo termine dei servizi offerti.
Un altro pilastro dell'intervento di Amref riguarda la salute materno-infantile. I programmi specifici mirano a ridurre la mortalità materna e infantile attraverso campagne di sensibilizzazione, fornitura di cure prenatali e postnatali e miglioramento delle strutture per il parto. Questi programmi sono cruciali per garantire che le madri e i bambini ricevano l'assistenza necessaria durante le fasi critiche della gravidanza e dei primi anni di vita.
Inoltre, Amref investe nella costruzione e nel miglioramento delle infrastrutture sanitarie, come cliniche e ospedali, per garantire che le comunità abbiano accesso a servizi medici di base. La realizzazione di infrastrutture adeguate è essenziale per offrire un'assistenza sanitaria di qualità e per affrontare le emergenze sanitarie in modo efficace.
Attraverso questi interventi, Amref non solo fornisce assistenza immediata, ma lavora anche per costruire un sistema sanitario più resiliente e autosufficiente, capace di rispondere alle future sfide sanitarie del Sud Sudan.

Dove si trova il Sud Sudan
Il Sud Sudan si trova nell'Africa orientale, in una posizione strategica che lo collega con alcune delle regioni più dinamiche del continente. Confina a nord con il Sudan, a est con l'Etiopia, a sud-est con il Kenya, a sud con l'Uganda, a sud-ovest con la Repubblica Democratica del Congo e a ovest con la Repubblica Centrafricana.
Questa nazione senza sbocco sul mare copre un'area di circa 619.745 chilometri quadrati, caratterizzata da una varietà di paesaggi che includono savane, foreste pluviali e vaste paludi come il Sudd, una delle più grandi zone umide del mondo.
La capitale del Sud Sudan è Juba, situata lungo le rive del Nilo Bianco, che rappresenta una delle principali vie di comunicazione e una fonte vitale per l'agricoltura e le risorse idriche del paese.
Alcune curiosità sul Sud Sudan
Il Sud Sudan, il più giovane paese del mondo, è ricco di curiosità affascinanti. Nonostante le sue sfide, il paese possiede una straordinaria diversità culturale con oltre 60 gruppi etnici e più di 80 lingue parlate. Uno dei luoghi naturali più spettacolari è il Sudd, una delle più grandi paludi del mondo, che copre una vasta area lungo il Nilo Bianco.
Il Sud Sudan è anche famoso per la sua fauna selvatica, ospitando una delle maggiori migrazioni di mammiferi del pianeta, con milioni di antilopi e gnu che attraversano le sue savane.
Inoltre, il paese celebra il suo ricco patrimonio culturale attraverso festival e danze tradizionali, che sono parte integrante della vita comunitaria. Nonostante le difficoltà, il Sud Sudan continua a essere una terra di incredibile bellezza naturale e ricchezza culturale.

Sostenere i progetti di Amref in Sud Sudan
Sostenere i progetti di Amref nel Sud Sudan è essenziale per migliorare la salute e il benessere delle comunità locali. Le donazioni ad Amref giocano un ruolo cruciale nel finanziare programmi vitali, come la costruzione di infrastrutture sanitarie, l'acquisto di attrezzature mediche, la formazione del personale sanitario e la distribuzione di forniture mediche essenziali. Questo sostegno non solo migliora direttamente la vita delle persone nelle comunità locali, ma promuove anche lo sviluppo sostenibile e l'indipendenza a lungo termine.