Economia emergente e disuguaglianze: l’impegno di Amref per l’Etiopia

L'Etiopia, situata nel cuore del Corno d'Africa, è conosciuta per i suoi paesaggi mozzafiato, dalle alte montagne Simien alle profondità della Dancalia. 

Tuttavia, questo paese affascinante è anche segnato da sfide politiche e sociali complesse.

Negli ultimi anni, l'Etiopia ha dovuto affrontare una crescente instabilità politica e gravi crisi umanitarie, che hanno avuto un impatto profondo sulla popolazione. 

In Etiopia Amref porta quotidianamente il suo impegno per proteggere la salute delle comunità locali.

Etiopia

Il contesto socioeconomico e le sfide per la salute

Con circa 128 milioni di abitanti, l’Etiopia è il secondo Paese più popoloso d’Africa.

Nonostante sia tra i Paesi che registrano una rapida crescita economica, rimane tra quelli più poveri al mondo, con circa 29 milioni di persone che ancora vivono al di sotto della soglia di povertà.

La situazione è inoltre esacerbata dalla guerra civile che ha coinvolto numerose aree del Paese dal novembre 2020.

Il conflitto, terminato formalmente con la firma di un cessate il fuoco nel novembre 2022, lascia ancora diffuse aree del Paese, in particolare nel Nord, in situazioni di estrema emergenza.

Donne e bambini a rischio malnutrizione

Nonostante i progressi ottenuti, in Etiopia ogni 100.000 neonati nati vivi muoiono 353 madri, e si registrano ancora 35 morti neonatali e 49 morti di bambini al di sotto dei 5 anni ogni 1.000 bambini nati vivi (UNICEF).

Spesso prevenibili con semplici cure, queste morti sono collegate in gran parte alla malnutrizione, sia delle mamme che dei bambini.

Nel 2021, il 59% delle nascite ha avuto luogo con assistenza da parte di personale sanitario qualificato e solo il 48% dei parti sono avvenuti in strutture sanitarie.

Ciò implica che la maggior parte dei neonati rischia di non essere registrato all’anagrafe, in quanto non è stato intercettato a livello di struttura sanitaria.

Nonostante il Paese abbia promulgato nel corso dell’ultimo decennio una serie di normative e documenti strategici volti a creare un sistema di protezione dell’infanzia e abbia firmato la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza nel 1991, la condizione dei minori e in particolare delle bambine rimane di estrema vulnerabilità agli abusi ed allo sfruttamento.

Un problema urgente è la scarsa qualità dei servizi sanitari e delle pratiche igieniche.

Secondo un rapporto dell'UNICEF il 60-80% delle malattie e delle infezioni sono attribuibili a un accesso limitato all'acqua potabile, a servizi igienico-sanitari inadeguati e a servizi igienici scadenti.

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Etiopia: guerra civile e crisi umanitaria

Negli ultimi anni, l'Etiopia ha vissuto una notevole instabilità politica. Il primo ministro Abiy Ahmed, inizialmente acclamato per le sue riforme democratiche e la pace con l'Eritrea, ha dovuto affrontare crescenti critiche a causa della gestione dei conflitti etnici interni. 

La guerra civile nel Tigray ha devastato la regione, causando migliaia di morti e milioni di sfollati, con violenze che si sono estese anche ad altre regioni come Oromia e Amhara. Le tensioni etniche sono state aggravate da accuse di violazioni dei diritti umani e crimini di guerra da entrambe le parti coinvolte nel conflitto.

Povertà e insicurezza alimentare: la grave situazione in Etiopia

La povertà diffusa rimane un problema cronico.

Nonostante il tasso di povertà sia sceso dal 30% nel 2011 al 24% nel 2016, restano grandi disuguaglianze economiche e la disoccupazione, specialmente tra i giovani, è elevata.

L'insicurezza alimentare, aggravata dalle frequenti siccità e dai conflitti che interrompono le attività agricole e l'accesso ai mercati, si prevede che nel 2024 interesserà oltre 20 milioni di persone.

L'accesso agli aiuti umanitari è spesso ostacolato da barriere burocratiche e di sicurezza.

La mancanza di infrastrutture adeguate e servizi di base, come sanità e istruzione, peggiora ulteriormente le condizioni di vita.

Le donne e i bambini sono tra i più colpiti, con alti tassi di malnutrizione e mortalità infantile

La fame non è un gioco
Emergenza acqua in Etiopia

Le conseguenze del cambiamento climatico in Etiopia

I cambiamenti climatici hanno un forte impatto sull’agricoltura, la sicurezza alimentare e le risorse idriche in Etiopia. 

Le frequenti siccità e inondazioni stanno compromettendo i mezzi di sussistenza di una popolazione che per oltre il 70% dipende dall’agricoltura

La siccità ricorrente riduce la produzione agricola, ma anche la disponibilità di acqua potabile, aggravando la crisi idrica​.

L'aumento delle temperature e la variabilità delle precipitazioni rendono difficile per gli agricoltori prevedere e gestire i raccolti.

Problema ulteriormente complicato dalla degradazione del suolo e dalla deforestazione, che riducono la fertilità del terreno e la capacità di assorbire l'acqua piovana. 

Le conseguenze sociali dei cambiamenti climatici includono l'aumento della migrazione interna e dei conflitti per le risorse.

Le comunità rurali, in particolare, sono costrette a spostarsi in cerca di terre più fertili e di accesso all'acqua, aumentando le tensioni etniche e sociali, come avvenuto nelle regioni di Afar e Somali, dove la competizione per le risorse scarse ha portato a violenti scontri. 

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L’impegno di Amref in Africa Sub-Sahariana

Amref è da sempre impegnata a migliorare la salute delle comunità più fragili dell'Africa subsahariana.

Il nostro approccio coinvolge attivamente le professionalità locali nella realizzazione di progetti a lungo termine.

L'accesso all'istruzione, all'acqua pulita e la lotta alla malnutrizione sono solo alcuni dei principali obiettivi su cui Amref si concentra, collaborando costantemente con le comunità locali e fornendo supporto medico e sanitario diretto, al fine di ottenere un impatto positivo e duraturo sulla salute a lungo termine.

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La geografia dell’Etiopia

L'Etiopia, situata nel Corno d'Africa, è caratterizzata da una geografia estremamente diversificata.

Il paese è noto per il suo terreno montagnoso, che include l'altopiano etiope, uno dei più alti e vasti del continente africano.

Le montagne Simien, che raggiungono altezze superiori ai 4.000 metri, sono riconosciute come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.

La Grande Rift Valley attraversa l'Etiopia da nord-est a sud-ovest, creando una serie di laghi e depressioni che sono cruciali per la biodiversità e l'agricoltura del paese.

Tra questi, il Lago Tana, il più grande lago dell'Etiopia, è la sorgente del Nilo Azzurro, uno dei due principali affluenti del fiume Nilo.

La Dancalia, situata nella parte nord-orientale del paese, è uno dei luoghi più caldi e inospitali della Terra.

Questa regione desertica è famosa per la sua attività vulcanica, i laghi salati e le formazioni geologiche uniche, come la depressione di Afar.

I fiumi principali, come il Nilo Azzurro e il fiume Omo, sono vitali per l'irrigazione e la produzione di energia idroelettrica.

Il Nilo Azzurro, in particolare, è fondamentale per la costruzione della Grande Diga del Rinascimento Etiope, un progetto chiave per l'autosufficienza energetica del Paese ma al tempo stesso controverso.

Gruppi etnici in Etiopia: ricchezza culturale e contrasti

L'Etiopia ospita oltre 80 gruppi etnici, ognuno con la propria lingua, cultura e tradizioni.

I principali gruppi etnici includono gli Oromo, che costituiscono circa il 34% della popolazione, seguiti dagli Amara con il 27%, i Somali con il 6% e i Tigrini con il 6%​​​​.

Gli Oromo sono il gruppo etnico più numeroso e abitano principalmente la regione di Oromia. La loro cultura è ricca di tradizioni pastorali e agricole. 

Gli Amara, che abitano principalmente nella regione di Amhara, hanno una storia profondamente intrecciata con la monarchia etiope e la chiesa ortodossa etiope. I Tigrini vivono nella regione del Tigrè e condividono molte tradizioni culturali e linguistiche con gli Amara, sebbene ci siano anche significative differenze.

I Somali etnici abitano prevalentemente la regione somala dell'Etiopia e sono culturalmente e linguisticamente legati alla Somalia. Altri gruppi significativi includono i Sidamo, i Guraghé, i Welayta e gli Afar, ognuno dei quali contribuisce alla diversità culturale del paese.

Questa ricchezza culturale, sebbene sia una fonte di orgoglio nazionale, è anche all'origine di significativi contrasti e tensioni etniche.

I conflitti etnici, spesso alimentati da questioni politiche e risorse scarse, hanno portato a violenze e dislocamenti. La struttura federale basata sulle etnie, introdotta negli anni '90, ha avuto l'obiettivo di riconoscere e rispettare la diversità culturale del paese, ma ha anche accentuato le divisioni etniche.