Nella migliore delle ipotesi, entro la fine della pandemia, il 60% della popolazione keniota sarà stata contagiata. Sono queste le parole del Professore Joachim Osur che, a seguito di un accurato studio matematico, ha tratto delle stime riguardanti il futuro del suo Paese. Queste teorie sono state condivise durante uno dei due incontri virtuali tenutisi negli ultimi giorni. Questi incontri hanno permesso a vari esperti di offrire una panoramica su alcuni aspetti importanti riguardanti la diffusione di COVID-19 in Africa.

Tra i vari partecipanti agli incontri, il Dr. Githinji Gitani, Global CEO di Amref Health Africa, Verah Vashti Okeyo, reporter pluripremiata, l'operatrice sanitaria Carolyne Wanyonyi, Josephine Wairimu, dell'Università di Nairobi, Yvonne Mburu, fondatrice e CEO di Nexakili, il Prof. Joachim Osur, Professore Associato presso l'Università Internazionale di Amref Health Africa e molti altri.

Ad oggi, sono 53 gli Stati africani che hanno registrato un totale di 75.498 contagi 2.561 decessi. Secondo i dati offerti dal Dr. Githinji Gitani, le statistiche degli ultimi giorni indicano un tasso di crescita dei casi del 3.6% nel continente africano, e 6.7% in tutto il mondo. Inoltre, il Global CEO di Amref Health Africa ha offerto un'analisi della curva dei contagi nel continente, dichiarando che, secondo l'andamento degli ultimi mesi, entro il 15 di giugno si stimano 103.000 casi totali, circa 6.350 decessi, e circa 4.150 ospedalizzazioni. In parte, l'aumento stimato dei contagi è attribuibile ad alcune caratteristiche appartenenti alla maggior parte delle culture africane. Infatti, come asserito da Yvonne Mburu, in molti Paesi africani, i trasporti pubblici, le interazioni tra le persone, lo stile di vita, le abitudini legate ai mercati pubblici e così via, sono abitudini difficilmente paragonabili ai contesti conosciuti in Europa o nel resto del mondo. Partendo da queste consapevolezze, il Dr. Githinji Gitani ha offerto una breve spiegazione del perché, in Africa, un singolo giorno di mancato distanziamento sociale, può fare una differenza sostanziale.

Inoltre, come anticipato, il Prof. Joachim Osur ha offerto un'accurata analisi riguardante il futuro del Kenya, nel caso in cui non venisse fatto nulla. Supponendo che l'HIV e la malnutrizione non influenzino la propagazione e la gravità del COVID-19 " nozioni, ad oggi, non confermate " e che la popolazione del Kenya rimanga invariata (47.564.296) il Prof. Osur dichiara che, entro la fine della pandemia, il 60% della popolazione keniota sarà stata contagiata. Questo, nella migliore delle ipotesi, aggiunge, ma se l'HIV e la malnutrizione fossero legati al COVID-19, la percentuale aumenterebbe almeno del 10%. I morti, quindi, secondo le statistiche, potrebbero variare dai 371.899 (nella migliore delle ipotesi), ai 662.688 (nella peggiore).

Amref Health Africa, dall'inizio dell'emergenza, si è impegnata ad offrire supporto formativo, professionale, logistico e pratico, dove e quando possibile. Tra le attività di Amref trattate durante gli incontri, la trasmissione radiofonica dell'NSA, finanziata da Amref, grazie alla quale le informazioni riguardanti la diffusione del virus e le misure di sicurezza da implementare, hanno raggiunto circa 15.000 persone adulte in Sud Sudan. Inoltre, Carolyne Wanyonyi ha offerto una dettagliata panoramica su Leap, la piattaforma mHealth utilizzata da Amref, progettata in Africa, per l'Africa. Leap è una soluzione di apprendimento mobile per la formazione di operatori sanitari (CHW) e, secondo i dati offerti da Carolyne Wanyonyi, per mezzo di questa piattaforma, ad oggi, Amref è riuscita a formare 54.640 operatori sanitari e a raggiungere circa 1.800.000 di persone, grazie alla rapida ed efficace divulgazione di informazioni. Inoltre, si prevede l'aggiunta di un sistema di geo-localizzazione in modo tale che, tramite la piattaforma, si avrà modo di rintracciare i CHW, scoprire dove si trovano gli impianti per il lavaggio delle mani, le strutture sanitarie e le aree sensibili da evitare.

Un ulteriore argomento affrontato è stato l'impegno di Amref Health Africa in Zambia. Amref ha collaborato con il Ministero della Salute per la realizzazione e la stampa di 3.000 materiali IEC (Information, Education and Communication) riguardanti il COVID-19 per le persone con disabilità visive. Il materiale IEC è stato stampato in braille, con lo scopo di educare e diffondere informazioni su COVID-19 ai non vedenti. Ciò darà la possibilità alle persone interessate di avere accesso e comprendere le misure di sicurezza da implementare e le informazioni necessarie riguardanti la diffusione del Coronavirus. Questo perché la mancanza di informazioni espone a un rischio maggiore di infezione.

Yvonne Mburu, per concludere, suggerisce una maggiore trasparenza e reperibilità dei dati a disposizione. Non solo per quanto riguarda il COVID-19, ma per il futuro. Dobbiamo collaborare; crescere insieme ai nostri governi, al nostro sistema sanitario e alla nostra economia.