La fame non è un gioco, ma una sfida globale. Amref Italia presenta una campagna contro la crisi alimentare, in quattro Paesi chiave del Continente. "Il rumore devastante delle bombe, non zittisca la sfida che il mondo si è dato: quello di eliminare la fame entro il 2030. Sebbene esso si trasformerà in un obiettivo fallito, dobbiamo mettere in campo tutte le forze" afferma Amref Italia - parte della più grande organizzazione sanitaria africana - dandosi come obiettivo quello di raggiungere con gli interventi di questa campagna, oltre 240mila persone. Hanno aderito a “La fame non è un gioco”: Caterina Murino, Pif, Martin Castrogiovanni, Fiorella Mannoia, Gabriele Cirilli, Max Sirena, Hervé Barmasse.

L’Onu prevede che nel 2030 quasi 600 milioni di persone saranno cronicamente denutrite. In alcune regioni dell’Africa è in corso una delle più acute crisi alimentari degli ultimi quarant’anni. Il 2023 ha visto un ulteriore peggioramento della situazione di insicurezza alimentare: in Africa occidentale e centrale, a metà 2023, più di 7 milioni di bambini al di sotto dei 5 anni risultavano malnutriti e oltre 1,9 milioni rischiavano di morire di fame (fonte WFP – World Food Programme). 

La malnutrizione durante la gravidanza - causata da una complessa interazione di fattori tra cui la scarsa qualità del cibo e dell’acqua - può risultare fatale per i bambini destinati a nascere già denutriti e quindi esposti ad alti rischi per la salute. Donne e bambini sono i più colpiti dalla mancanza di cibo in tutta la regione sub-sahariana: 23 milioni di persone stanno affrontando livelli acuti di insicurezza alimentare.

L’aumento della temperatura ha ridotto del 34% la crescita della produttività agricola in Africa dal 1961 (stima del World Meteorological Organization). Si prevede che questa tendenza continui anche in futuro, aumentando il rischio di insicurezza alimentare acuta e malnutrizione. Nello specifico, si stima che un riscaldamento globale di 1,5°C sia accompagnato da un calo del 9% della resa del mais in Africa occidentale e del 20%-60% della resa del grano in Africa meridionale e settentrionale.

Amref Health Africa - che ogni anno raggiunge 30 milioni di persone nel continente africano- risponde agli effetti della crisi alimentare con progetti tesi a contrastare i casi di fame e malnutrizione e l’insorgere di focolai di malattie infettive, soprattutto in considerazione della bassa copertura vaccinale e della scarsa disponibilità o accessibilità dei servizi medico-assistenziali. La sezione italiana di Amref, con la campagna "La Fame non è un gioco" punta a raggiungere soggetti più a rischio, donne in gravidanza e allattamento e bambini da 0 a 12 anni di età. Complessivamente prevede di raggiungere oltre 240 mila persone in Sud Sudan, Burkina Faso, Kenya ed Etiopia.

In questi due ultimi anni il Sud Sudan ha registrato i più alti livelli di carestia da quando ha raggiunto l’indipendenza nel 2011. Il 63% (7,8 milioni di persone) si trova ad affrontare livelli di insicurezza alimentare acuta, di cui 43 mila in situazione catastrofica. Di catastrofe si parla anche riferendosi alla crisi alimentare in Burkina Faso, dove si stima che 42 mila persone siano ad un passo dalla carestia. 

"Accendiamo i riflettori su scene quotidiane, che ruotano intorno al tema del cibo, ma che rappresentano soprattutto un'immensa ingiustizia globale" afferma Amref. "Per prendere solo un dato: lo spreco alimentare nelle nostre case è oltre mezzo chilo di cibo a settimana. Ironia della sorte, quella stessa quantità potrebbe garantire cibo nutriente per un bambino, per un giorno".   

In Sud Sudan - un Paese dove 99 bambini su 1000 muoiono prima di compiere i 5 anni di età - la campagna "La Fame non è un gioco" punta a raggiungere 57.200 persone che necessitano di assistenza, in particolare donne e bambini con meno di 5 anni. In Burkina Faso Amref lavorerà per fornire il cibo necessario per garantire il servizio regolare delle mense scolastiche per circa 3.500 bambini. Scuole e approvvigionamento di acqua sono le chiavi anche per gli interventi in Kenya, dove 2,8 milioni di persone nei territori aridi e semi-aridi si trovano ad affrontare elevati livelli di insicurezza alimentare. 
Sarà possibile donare al numero solidale 45537: valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, Iliad, Poste Mobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TWT, Convergenze e Poste Mobile e di 5/10 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb, Tiscali, Geny.