Il 7 Aprile si celebra la Giornata Mondiale della Salute, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità in coincidenza con la data della sua fondazione. 

In occasione del 75mo anniversarioLa Salute per tutti” - rafforzare l'assistenza sanitaria di base per costruire sistemi resilienti è il focus scelto quest’anno dall’OMS, che prevede un deficit di 10 milioni di operatori sanitari entro il 2030.

L'Africa sopporta il 25% del carico di malattie a livello mondiale, ma ha solo il 3% della forza lavoro per affrontarlo.

Secondo l'OMS, nel continente ci sono solo 1.5 operatori sanitari (medici, infermieri e ostetriche) per ogni 1,000 persone - molto al di sotto della soglia di 4,45 operatori sanitari ogni 1.000 persone necessaria per fornire servizi sanitari essenziali. Inoltre, come in tante parti del mondo, anche nel continente Africano gli operatori sanitari svolgono orari di lavoro estenuanti, sono sottopagati e ricevono poco supporto.

“Tre anni di pandemia hanno avuto ripercussioni enormi sul lavoro e la salute mentale degli operatori sanitari e assistenziali a livello globale” denuncia Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS

“Continuiamo a dover affrontare grandi disuguaglianze nell'accesso ai servizi sanitari, gravi carenze contro le emergenze sanitarie e minacce derivanti da prodotti nocivi per la salute e dalla crisi climatica. Solo con la cooperazione potremo affrontare queste sfide globali".

Che il fondamento di ogni sistema sanitario resiliente risieda nel ruolo centrale della forza lavoro è emerso chiaramente dagli interventi degli esperti e leader presenti alla Conferenza Internazionale dell' Agenda Sanitaria Africana (AHAIC) 2023 tenutasi in Rwanda dal 5 all’8 Marzo.

“Il sostegno concreto agli operatori sanitari è la spina dorsale di una popolazione sana, e la formazione del capitale umano in linea con le richieste dei Paesi in via di sviluppo è indispensabile per soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite” ha sottolineato Githinji Gitahi, CEO del gruppo Amref Health Africa

"La salute è un diritto umano imprescindibile. Solo le persone sane possono andare a scuola e lavorare: il valore e la forza di un paese nasce dalla salute."

Nei paesi in via di sviluppo solo il 7 per cento degli aiuti sanitari globali negli ultimi 10 anni è stato investito nella forza lavoro stessa.
I finanziamenti sono troppo spesso strettamente focalizzati su specifiche malattie (investimenti verticali) anziché destinati in base ad un approccio ad ampio spettro e lungimirante.

La mancanza di investimenti si traduce in sistemi sanitari indeboliti, scarsa assistenza e incapacità di soddisfare gli odierni oneri della sanità.

Molti operatori sanitari sono oberati di lavoro, privi di risorse o non protetti contro le malattie a cui sono esposti quotidianamente e questo influisce moltissimo sulla disponibilità e la qualità delle cure, in particolare nell'Africa subsahariana.

A ciò si aggiungono le difficoltà di impiego degli operatori sanitari nelle aree rurali, remote e poco servite dai servizi di base.


Ne è un esempio il sistema sanitario Sud Sudanese, che non è in grado di rispondere alle esigenze della popolazione. Istituito nel 1998, il Maridi Institute of Health Sciences cerca di invertire questa tendenza formando più risorse umane per la salute attraverso due programmi di ostetricia e medicina clinica

Offre agli studenti locali (47 completamente sovvenzionati da Amref) l'opportunità di partecipare al cambiamento della loro comunità, acquisendo le competenze necessarie in uno dei Paesi con i peggiori indicatori sanitari a livello globale.
L'ospedale locale, già in gravissime condizioni, ha recentemente perso dipendenti a causa dei tagli ai finanziamenti: gli studenti dell'istituto sono intervenuti per fornire supporto, ma l'ospedale ha comunque urgente bisogno di più personale.
"Abbiamo paura di ciò che potrebbe accadere se il sostegno offerto a questi studenti venisse tagliato", dice il direttore dell'istituto, Taban Laban.

Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Italia sottolinea come "In Africa dove la situazione sanitaria è aggravata da conflittiinstabilità politica e disastri causati dai cambiamenti climatici medici, infermieri e ostetriche costituiscono il sistema di riferimento per le comunità."

"Nel continente" prosegue "ci sono sempre più epidemie con una frequenza elevata e una maggiore regolarità. Senza operatori sanitari adeguatamente formati e supportati, milioni di persone continueranno a morire per cause completamente prevenibili.”

I governi, le organizzazioni e la società civile devono sostenere gli sforzi per trovare soluzioni combinate ai cambiamenti climatici e alle relative sfide sanitarie che le comunità si trovano ad affrontare.