Nelle ultime settimane, in Kenya, le continue piogge hanno causato inondazioni e la rottura di diversi argini in tutto il Paese.

Sulla scia di queste devastanti inondazioni, che hanno spazzato via case e distrutto vite, la storia di Juliana Asuko, una giovane madre, e di sua figlia di un anno, Helen, raccontano la forza di chi non vuole e può arrendersi.

Juliana e la sua bambina sono state costrette a fuggire dalla loro casa di Huruma, a Nairobi, con solo i vestiti addosso.

Dopo aver trascorso una straziante notte all'aperto, hanno trovato rifugio presso l'Undugu Society Camp, un luogo di fortuna. In questo ambiente nuovo e incerto, hanno percorso un cammino precario, in cui la sopravvivenza è sempre in bilico e diventa un tesoro prezioso.

La storia di Juliana è quella di una determinazione assoluta di fronte a difficoltà schiaccianti.

Mentre culla tra le braccia la figlia malnutrita, i suoi occhi tradiscono un'angoscia silenziosa dovuta alla perdita di tutto ciò che un tempo avevano di più caro.

Eppure, in mezzo al caos dello sfollamento, l'amore di Juliana per Helen splende luminoso, un faro di speranza nel momento più buio.

Abbiamo perso tutto”, racconta Juliana, con la voce intrisa di dolore. “La nostra casa, le nostre cose, il nostro senso di sicurezza. Ma Helen è la mia ancora, la mia ragione per continuare a lottare”.

Le inondazioni hanno portato a Juliana uno sfollamento fisico e la silenziosa paura della malattia.

Helen, a cui è stata diagnosticata la malnutrizione, ha visto peggiorare la sua condizione, a causa delle condizioni anguste dei campi allestiti per gli sfollati, dove ora vivono.

Scarse risorse e accesso limitato ai beni di prima necessità

Juliana è alle prese con la dura realtà di provvedere ai bisogni della figlia. “Ogni giorno è una lotta”, ammette, con lo sguardo fisso sulla fragile vita di Helen. “Ma mi rifiuto di lasciarla soffrire. Si merita di meglio”.

Tuttavia, in mezzo alla battaglia quotidiana per la sopravvivenza, Juliana affronta un'altra sfida scoraggiante.

Non è riuscita ancora a comunicare con il suo datore di lavoro. Il suo telefono e tutti i suoi averi sono stati spazzati via dalle spietate correnti dell'alluvione, lasciandola alla deriva in un mare di incertezza.

Nel cuore del campo, tra la vicinanza delle famiglie sfollate, Juliana trova conforto nella gentilezza degli estranei e nel sostegno degli operatori umanitari.

Le organizzazioni che si dedicano ai soccorsi umanitari, come Amref, hanno prestato aiuto, fornendo forniture essenziali e assistenza medica continua alle persone colpite dalle inondazioni.

Juliana è stanca ma fiduciosa, mentre abbraccia Helen con amore e determinazione, sperando che, in mezzo al caos, all'oscurità e alla disperazione, un miracolo le permetta di iniziare una nuova vita e di fornire una casa e una sicurezza a lei e a sua figlia.

Willa Obura, Staff di comunicazione di Amref Health Africa in Kenya