“Il COVID-19 è mortale, soprattutto per persone che vivono con l’HIV. La paura è stato l’ostacolo più difficile da superare”.

In occasione del quarantesimo anniversario della sua scoperta e della Giornata Mondiale contro l’AIDS, Amref Health Africa racconta il quotidiano delle persone che convivono con il virus tra paure, lotte e conquiste, nonché l’impatto della pandemia COVID-19 su questioni sanitarie chiave, tra cui i programmi ed interventi per la lotta contro l’HIV.

La battaglia contro l’AIDS ha ottenuto diverse vittorie nei decenni passati, ma c’è ancora molto da fare per sconfiggere il virus e le drammatiche conseguenze di cui è portatore. Basti pensare all’Africa Sub-Sahariana, dove ogni anno si registrano 1,4 milioni di nuovi casi di infezioni, più della metà di tutti i nuovi casi registrati a livello mondiale. L’HIV è infatti al secondo posto tra le cause più comuni di morte nel continente africano, nonostante negli ultimi dieci anni il numero annuale di decessi per HIV / AIDS nel continente si sia più che dimezzato.

Ad oggi, considerando l’origine della nuova variante Omicron del virus SarsCov2, l’attenzione sull’argomento assume ancor più rilevanza. Il primo caso è stato infatti rilevato in un paziente con infezione severa da HIV, la cui positività al COVID-19 è durata oltre 200 giorni a causa dello stato di grave immunodeficienza.

A causa dei lockdown ed altre restrizioni anti-COVID-19, la percentuale di soggetti con HIV/AIDS trattati con terapia anti-retrovirale (ART) è diminuita del 48% in Africa Sub-Sahariana dall’inizio della pandemia, e i servizi, i programmi e gli interventi relativi alla lotta contro l’HIV sono stati ridotti del 56% (Amref Health Africa, Amref International University, 2020). Casi come questi sono destinati ad aumentare.

Pertanto, sebbene non si sappia molto sulla relazione tra COVID-19 e HIV/AIDS in sé, i dati emersi nell’ultimo periodo hanno dimostrato una correlazione tra COVID-19 e l’efficacia dei programmi e gli interventi relativi alla lotta contro l’HIV.

“Avevo paura. Non volevo visitare gli ospedali. Non volevo contrarre il COVID-19. Il COVID-19 è mortale, soprattutto per persone come me”. Ruth Kamfwa è una persona che vive con l’HIV in Zambia, e come nel suo caso, anche le vite di molte altre persone affette da AIDS sono state toccate dalla pandemia. Infatti, una ricerca svolta da Amref Health Africa, in collaborazione con Amref International University durante la prima fase della pandemia, ha rivelato che il motivo principale dell’interruzione delle visite e delle terapie è stato la paura di contrarre il COVID-19 (50% e 33%, rispettivamente luglio e ottobre 2020).

“La paura è stato l’ostacolo più difficile da superare”, ha dichiarato Mwansa Chitambo, marito di Ruth, “insieme alla disattenzione nei confronti dell’HIV/AIDS. Da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19, le altre condizioni sono state messe in ombra”.