Quali sono i luoghi della salute del tuo quartiere? Come si cura la salute fisica, sociale, ambientale, mentale e alimentare? Quali spazi attraversi tutti i giorni e quali vorresti diventassero i tuoi? Al via l’iniziativa social, lanciata in occasione della chiusura del progetto “INCLUSIONI GIOVANILI”, in cui ognuno può condividere, su Instagram, le proprie esperienze e i propri consigli, perché la salute passa attraverso azioni concrete.
Per farlo:
Vai sul profilo di amref_italia;
Manda un messaggio in direct;
Dicci da dove scrivi e raccontaci la tua esperienza;
Rispondi alla domanda: Come immagini debba essere il tuo quartiere per essere in salute?
Per saperne di più clicca qui.
Il progetto “INCLUSIONI GIOVANILI”, che si è svolto da maggio a novembre, è volto a “ricostruire inclusione” sociale, educativa e sanitaria, recuperando spazi fisici, cognitivi ed emotivi e ritessendo la relazione con e tra minori, nei territori di Napoli e Roma più colpiti dalla dispersione scolastica – nello specifico i quartieri di Ponticelli, Barra e San Giovanni a Napoli, e i quartieri di San Basilio e Torpignattara a Roma – con un’attenzione alle fasce di marginalità preesistenti e soggette a discriminazioni multiple.
Il progetto ha visto le ragazze e i ragazzi delle periferie di Roma e Napoli entrare in azione per riappropriarsi degli spazi pubblici, consapevoli che la salute passa anche dagli spazi fisici in cui viviamo. Riappropriarsi degli spazi pubblici, lavorare affinché siano accessibili e salubri, ma anche belli e vivibili è un intervento che richiede la partecipazione di tutti.
La salute diventa così un concetto più ampio, che abbraccia il benessere fisico e psichico delle ragazze e dei ragazzi che hanno il diritto di un ambiente sano e accogliente in cui vivere.
“INCLUSIONI GIOVANILI” ha visto Amref Health Africa come capofila, come partner Maestri di Strada (Napoli) e CEMEA del Mezzogiorno (Roma), ed è stato realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia.
“I quartieri in questione sono quartieri popolari, con molte risorse ma anche molte difficoltà, percepiti dai ragazzi come isolati, difficili, luoghi in cui purtroppo mancano gli spazi e le opportunità di aggregazione e di cultura per i giovani”, ha spiegato Iaia d’Agostino, di CEMEA del Mezzogiorno.
Filomena Carrillo, di Maestri di Strada, ha aggiunto che “il concetto di arteducazione è sempre stato al centro del percorso”, ed è stato in grado di dimostrare il grande potenziale formativo e civile dell’arte. Infatti, tra le varie attività, i ragazzi hanno costruito dei giochi, dipinto tavole, restaurato zone dei rispettivi quartieri, responsabilizzandosi a vicenda. “L’incontro tra i ragazzi e le ragazze di Roma e Napoli è stato fondamentale”, ha continuato Filomena, “perché ha dato ai giovani i mezzi per trovare elementi comuni e di conseguenza sentirsi meno isolati, ma anche di trovare elementi diversi, imparando a celebrarli, conoscerli, rispettarli”.
I giovani coinvolti, quindi, attraverso attività laboratoriali e partecipative, sono stati in grado di rafforzare un percorso di empowerment giovanile e commitment di comunità più ampio, riconoscendo la diversità come un valore aggiunto di crescita personale e l’equità come un diritto di tutte e tutti, fino ad arrivare a pensare a come attivarsi per diventare promotori della salute della propria comunità.
I giovani hanno inoltre conosciuto – a distanza – la “champ” di Amref, Talaso Gababa, una giovane donna che fa parte di una comunità pastorale del Kenya. Negli ultimi tre anni, Talaso ha lavorato con Amref per contrastare la mutilazione genitale femminile e i matrimoni precoci e forzati. Anche lei ha subito la mutilazione genitale. Aveva solo sei anni. Il lavoro di promozione della salute delle donne e delle bambine intrapreso da Talaso in giovane età, la sua forza e la sua determinazione hanno suscitato un affascinante entusiasmo nei ragazzi coinvolti nel progetto.
A settembre i ragazzi e le ragazze che hanno preso parte al progetto si sono confrontati con Dylan Magon, attore e rapper, tra i protagonisti della fiction Zero. Con Dylan hanno parlato del concetto di salute e di cosa è possibile fare per agire per la propria salute e quella della propria comunità. “I luoghi aggregativi sono importantissimi, soprattutto in giovane età. Per imparare a stare al mondo, a rispettarsi reciprocamente…” ha dichiarato Dylan.
“Quello che è emerso in maniera più chiara è il desiderio di tornare ad incontrarsi, confrontarsi, dialogare e conoscere persone diverse, ma con desideri comuni”, ha concluso Iaia d’Agostino.