
Nel pomeriggio del primo novembre, un piccolo sciame di locuste del deserto è arrivato nella contea di Mandera, nel nord-est del Kenya, vicino al confine con l’Etiopia. Si pensa che lo sciame provenga dal nord-est della Somalia e sia migrato verso sud lungo il confine tra Etiopia e Somalia durante tre giorni di venti settentrionali insolitamente forti e persistenti.
Per ora, l’arrivo dello sciame in Kenya non suggerisce un’invasione su larga scala. Tuttavia, indica che alcuni piccoli sciami si stanno muovendo verso sud dal nord-est della Somalia, dove la maggior parte sono rimasti a deporre le uova che ora si stanno schiudendo.
La riproduzione dovrebbe avvenire durante il mese di novembre in Somalia settentrionale e in Etiopia orientale, fino a sud del fiume Shabelle.
È strategicamente importante impedire la riproduzione a novembre e la prevista formazione di nuovi sciami da circa metà dicembre in poi, quando i venti prevalenti sul Corno d’Africa arriveranno da nord. Il successo di questi sforzi determinerà la potenziale minaccia per il Kenya alla fine di quest’anno.
Cose da sapere
Le giovani locuste sono incapaci di volare, si spostano quindi camminando per diverse settimane. Progressivamente, tuttavia, aumentano di dimensioni e solo nell’ultima muta mettono le ali. Una volta che sciamano non si può prevedere dove andranno.
Le condizioni climatiche favorevoli per la pullulazione si creano quando si ha un’alternanza di piogge molto abbondanti seguite da periodi di siccità. Le piogge, infatti, creano un aumento della vegetazione di cui le locuste si nutrono. La seguente siccità fa sì che le risorse alimentari si concentrino in piccole aree, e in questo modo le ninfe possono trovarsi in contatto e innescare la trasformazione. Una singola locusta adulta, lunga circa sette centimetri, può mangiare in un giorno l’equivalente del suo peso, circa due grammi. Secondo l’unità di crisi per le locuste della FAO, uno sciame di locuste dall’estensione di un chilometro quadrato può mangiare in un giorno l’equivalente di cibo necessario per sfamare 35.000 persone.
Prevenire è molto meglio che curare, anzi, in questo caso curare è veramente complesso, mentre prevenire è possibile. Sugli sciami si cerca di agire con aerei che spruzzano insetticidi, ma si tratta di una strategia inefficace, oltre che deleteria per gli ecosistemi, visto che l’insetticida viene diffuso in grosse quantità e non è selettivo per le locuste. Conviene individuare i focolai sul nascere, monitorando attentamente il territorio. In questo modo si possono individuare le aree in cui le ninfe si concentrano, le cosiddette grillare, e intervenire con insetticidi, ma anche utilizzando funghi patogeni delle cavallette o meccanicamente, schiacciandole con dei rulli.
Arando bene il terreno, inoltre, si possono eliminare le uova che le locuste depongono in modo concentrato nel terreno, al riparo dai predatori e dal sole.
Il nostro intervento
Obiettivi:
Riduzione della distruzione della vegetazione dei pascoli e delle colture a causa dell’invasione delle locuste
- Approvvigionamento e stoccaggio di prodotti chimici e attrezzature
- Sorveglianza e irrorazione
- Addestramento di ulteriori formatori dei formatori
- Personalizzare gli strumenti di sorveglianza
Coordinamento rafforzato delle iniziative di risposta alle locuste del deserto
- Sviluppo di una strategia per le locuste del deserto
- Monitoraggio e valutazione continui
- Sviluppare e rendere operativo un meccanismo standard di reporting e feedback
Miglioramento della consapevolezza della comunità e degli stakeholder
- Personalizzare la messaggistica chiave e il piano di comunicazione
- Sensibilizzare le strutture comunitarie esistenti
Miglioramento dei mezzi di sussistenza
- Risemina dei pascoli
- Fornitura di alimenti per il bestiame
- Sorveglianza e controllo delle malattie
- Fornitura di semi assortiti e certificati
I ministeri, i dipartimenti e le agenzie del governo nazionale e della contea lavorano in collaborazione con le parti interessate a livello di contea e sotto-contea.