Le implicazioni politico-economiche del COVID-19 stanno condizionando tutto il mondo, tuttavia, alcuni Paesi, i più vulnerabili, avranno più difficoltà di ripresa. Il continente africano rappresenta un insieme di Paesi a rischio.

Secondo l'ultimo rapporto della World Bank, a seguito della pandemia, la crescita economica dell'Africa Sub-Sahariana passerà dal 2,4% nel 2019, a tra -2,1% e -5,1% nel 2020, a seconda dell'efficacia delle misure adottate dai vari Paesi per mitigare gli effetti della pandemia. Ciò significa che la regione attraverserà la sua prima recessione in 25 anni.

Questo declino sarà principalmente dovuto alla forte dipendenza dalle esportazioni di materie prime i cui prezzi sono crollati, e ad altre questioni strutturali. La crisi influenzerà quindi inevitabilmente la partecipazione dell'Africa al commercio e alle catene del valore, oltre a ridurre i flussi di finanziamenti esteri.

Dato il limitato mercato regionale, lo scambio commerciale con il resto del mondo è vitale per la maggior parte del continente africano. Secondo il rapporto sullo sviluppo economico dell'Africa del 2019 dell'UNCTAD, la quota delle esportazioni dall'Africa al resto del mondo variava dall'80% al 90% tra il 2000 e il 2017 nel commercio totale del continente. Invece, il commercio intra-africano è stato di circa il 2% nel periodo 2015-2017 e le esportazioni intra-africane sono state del 16,6% delle esportazioni totali nel 2017.

La pandemia di COVID-19 ha avuto e continuerà ad avere delle forti ripercussioni sull'economia africana. Le interruzioni della produzione di massa e le interruzioni della catena di approvvigionamento creeranno effetti a catena in tutti i settori economici globali, causando ulteriore incertezza per un continente già alle prese con una diffusa instabilità geopolitica ed economica. Alcune importanti economie riprenderanno gradualmente lo scambio commerciale con l'Africa, tuttavia, si stima che il riassestamento durerà almeno 1 o 2 anni.

Inoltre, un economista etiope, Abdurezack Hussein, ha supplicato la comunità internazionale di non dimenticare l'Africa nella lotta contro la pandemia di COVID-19, affermando che la posizione strategica del continente rende l'Africa un attore importante nell'economia globale. Se ignorata, creerà seri ostacoli alla ripresa dell'economia globale nel mondo post-COVID-19, ha affermato Abdurezack.

Sottolineando che il settore informale è la spina dorsale della generazione di posti di lavoro soprattutto nei centri urbani, l'economista ha inoltre affermato che la mancanza di strutture assicurative o di altri accordi per proteggere questo settore aggraverà ulteriormente la crisi economica nel continente. La pandemia ha colpito tutti i settori economici, tuttavia ci sono alcuni settori più vulnerabili, come quello dei servizi e della produzione, ha affermato.

Proteggere Addis Abeba è importante quanto proteggere Bruxelles o Ankara, ha affermato Abdurezack, elogiando gli sforzi della Turchia per aiutare i Paesi africani inviando forniture sanitarie e mediche.

Inoltre, comprendendo che la crisi economica causata dal virus può innescare disordini sociali e politici, ha affermato che questa instabilità avrà un effetto a catena anche sui paesi sviluppati.

Perderanno la domanda per i loro prodotti, ha detto, aggiungendo che aiutare l'Africa in questo momento è importante anche per controllare un'inevitabile instabilità politica ed economica che può spazzare il continente e portare a un esodo di massa.

L'economia africana è più vulnerabile alla crisi economica in tempi così difficile, rispetto a quello di qualsiasi altro continente, ha detto.

L'interconnessione globale influenzerà tutti. Se l'Africa non è protetta in un modo o nell'altro, il virus si diffonderà di nuovo.

Oltre all'aspetto economico, le tensioni politiche causate dal COVID-19 e dalla conseguente crisi economica, sono altrettanto evidenti in molti Paesi.

Il calendario elettorale africano, come molti altri, ha subito dei cambiamenti e dei ritardi, con almeno nove paesi africani " Kenya, Gambia, Uganda, Nigeria, Zambia, Etiopia, Zimbabwe, Tunisia e Sudafrica " che hanno rinviato le elezioni.

Oltre ad aver provocato incertezza tra la popolazione, ha anche creato opportunità per i leader per sfruttare le paure dei cittadini e rafforzare il loro potere.

Inoltre, i lockdown hanno gravemente indebolito le forze di opposizione " compresi i partiti politici di minoranza e i gruppi della società civile " in tutto il continente.

Senza la possibilità di tenere riunioni pubbliche, è più difficile mobilitare il sostegno, specialmente nei Paesi in cui la tecnologia delle comunicazioni è limitata.

La crisi COVID-19 sta già innescando una forte instabilità politica, con partiti di opposizione e gruppi della società civile che accusano le forze di sicurezza del governo di abusi e attacchi in Sudafrica, Tanzania, Zimbabwe e altrove.

Christopher Fomunyoh, Direttore regionale del National Democratic Institute for International Affairs, incoraggia tutti i partiti politici a impegnarsi con i cittadini.

Altrimenti, dichiara, il processo elettorale potrebbe diventare un processo carente, e chiunque venga dichiarato vincitore potrebbe non avere la legittimità di governare, secondo la popolazione.