Il Sud Sudan è il Paese più giovane del mondo: la sua nascita è datata 9 luglio 2011, ed è avvenuta dopo una lunga guerra di indipendenza dal Sudan che lo rende autonomo, ma anche fragile e privo di stabilità. Già sul finire del 2013, due soli anni dopo la proclamazione della repubblica, scoppia un nuovo conflitto civile, che segna l’inizio di una crisi umanitaria e sanitaria senza precedenti.

Oggi la guerra è finita, ma il Sud Sudan continua a lottare per sopravvivere. È il primo Paese al mondo per rischio di mortalità materna, l’ottavo per mortalità infantile e il quintultimo per aspettative di vita. Uno dei problemi più grandi da sconfiggere è l’insicurezza alimentare. Ogni giorno circa 6,4 milioni di persone rischiano di morire di fame. Oltre 1 milione sono bambini, affetti da malnutrizione acuta o severa.

Per questo motivo, insieme a un consorzio di partner guidato da Vides, ONG di volontariato internazionale impegnata in molti Paesi a basso reddito per il supporto dei più fragili, Amref Health Africa ha avviato nel 2018 un progetto per contrastare l’alto tasso di malnutrizione nel Paese: S.A.S.N. - sostegno alla Sicurezza Alimentare e promozione della Sana Nutrizione - è stato sviluppato nella regione Western Bahr - el - Ghazal, tra le province del Begari e la città di Wau. Sostenere 24 centri sanitari in uno dei Paesi più disastrati del mondo, facendo perno sulle comunità locali tra la regione del Bagari e la città di Wau, ha voluto dire raggiungere e sostenere in tre anni centinaia di migliaia di persone.

Tra le attività previste dal progetto S.A.S.N., vi sono i cosiddetti gruppi di supporto “da madre a madre”. Amref e il Ministero della Sanità, insieme hanno infatti avviato una serie di azioni integrate, come la fornitura continuativa di farmaci essenziali, di integratori alimentari o il supporto ai gruppi di sensibilizzazione “da madre a madre”. Questo ha permesso di ovviare alle carenze dei servizi ambulatoriali e garantire la continuità della terapia per i bambini malnutriti. Si tratta, nello specifico, di gruppi di donne che dialogano tra loro, informano e coinvolgono altre donne su temi legati alla nutrizione infantile, all’igiene o alla pianificazione familiare.

  • Lavoro nei gruppi di sostegno “da madre a madre”. Se si considera che, al problema della malnutrizione si aggiungono i conflitti civili, l’economia al collasso, la crisi umanitaria, la carestia, le inondazioni, e ora il COVID-19, si può comprendere che la vita, qui, non è facile, soprattutto per le donne incinte e i bambini. Amref ci ha supportati moltissimo, comprendendo la sofferenza e identificando e rispondendo alle esigenze nutrizionali dei bambini della nostra comunità e delle comunità limitrofe.
    Tesinima Operatrice sanitaria di comunità, progetto S.A.S.N.

Sono molti gli operatori sanitari come Tesinima, e il loro ruolo è stato centrale. “Noi operatori sanitari siamo stati formati per migliorare i rapporti con le comunità e con i loro leader, in modo da rispondere in ugual modo alle necessità di ognuno, anche e soprattutto in materia di salute”, ha dichiarato Jenero, volontario sanitario del progetto S.A.S.N.

C’è ancora molto da fare in questo tormentato angolo di Africa, serve sostegno. Racconta Suor Bibiana, dell’ospedale Madre Teresa di Wau che “una grande sfida riguarda i farmaci, soprattutto per i bambini, perché le scorte che riceviamo dal Ministero non sono sufficienti per l’enorme numero delle persone malate”.

Suor Bibiana

Amref ha supportato centinaia di migliaia di persone attraverso il progetto S.A.S.N. e continuerà a farlo, perché tutte le persone coinvolte nelle crisi sud sudanesi degli ultimi anni meritano un domani degno di essere chiamato futuro.


Il progetto (triennale, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) è gestito da un consorzio di cui Vides è capofila, e di cui fanno parte Amref Health Africa, l’Università di Pavia, Leviedelmadeinitaly s.r.l. e Bankuore Onlus. In Sud Sudan, le controparti sono l’ufficio sud sudanese di Amref, EAS e HARD.