
La diseguaglianza tra diverse parti del mondo passa anche attraverso il cibo: chi ne produce troppo e lo spreca, chi non ne ha nemmeno per sopravvivere.
Per contribuire alla crescita di un bambino tra i 6 e i 10 anni – secondo alcune stime - basterebbero circa 600 grammi di cibo al giorno.
La stessa quantità, all'incirca, viene sprecata in una settimana da ogni italiano (report “Il caso Italia” 2023 di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability).
I dati sullo spreco in Italia
- 4.5mln di tonnellate di cibo sprecato nel 2024
- 88g di cibo sprecati in media al giorno da una famiglia italiana
- 32.1kg lo spreco annuo medio di cibo di una famiglia italiana
In base ai dati del Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability nelle case degli italiani ogni anno vanno sprecati circa 32,1 kg di cibo, pari a 88 grammi al giorno.
Frutta, verdura, carne e altri prodotti che avremmo dovuto conservare meglio, oppure che abbiamo comprato in eccesso e che puntualmente finiscono nella spazzatura.
Uno spreco che è ancora meno accettabile se consideriamo che, dall'altra parte del mondo, in alcuni Paesi dell'Africa subsahariana intere popolazioni vivono la più grave crisi alimentare degli ultimi decenni.
Crisi alimentare: 600 grammi al giorno di cibo possono fare la differenza
In base al rapporto del 2025 della Banca Mondiale* i numeri sono allarmanti: 61,6 milioni di persone in insicurezza alimentare nell’Africa orientale e 50 milioni in Africa occidentale e centrale.
Conflitti, inflazione e gli effetti dei cambiamenti climatici sono tra i principali fattori dell'attuale crisi alimentare, con effetti devastanti sulle comunità più fragili di alcuni Paesi dell'Africa subsahariana.
Etiopia
- 23.6mln di persone vivono in condizioni di insicurezza alimentare
- 4.2mln di bambini sotto i cinque anni a rischio malnutrizione
L’Etiopia è uno dei Paesi più colpiti dalla crisi alimentare globale, con una produzione agricola in forte calo dovuta a condizioni climatiche estreme, siccità prolungate e difficoltà nell’accesso alle risorse.
Secondo il World Food Programme Annual Country Report, il numero di persone che affrontano una grave insicurezza alimentare in Etiopia nel 2023 è salito a 23,6 milioni.
La malnutrizione, specialmente tra donne e bambini, rimane
critica: oltre 4,2 milioni di bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione, con 1,1 milioni gravemente malnutriti.
Burkina Faso
L’intera regione del Sahel si trova ad affrontare una situazione umanitaria e alimentare molto critica, ma in Burkina Faso vive il maggior numero di persone in una condizione di grave insicurezza alimentare, con rischio di carestia in alcune province.
Sono 3,5 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria.
Uno dei problemi principali riscontrati nell’area è l’alto tasso di abbandono dei programmi di trattamento per la malnutrizione, spesso riconducibile alla difficoltà delle famiglie di comprare cibo a sufficienza.
Kenya
Il Kenya è un Paese estremamente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico.
Nonostante nel 2024 siano state registrate precipitazioni superiori alla media in tutto il paese, in particolare nelle contee aride e semi-aride (ASAL) del Kenya, le popolazioni locali si trovano a fare i conti con la perdita del bestiame e dei raccolti (in molti casi unica fonte di sostentamento per le famiglie), la riduzione dei pascoli praticabili, lo scarso accesso a fonti idriche sicure.
Nella metà del 2024 si è assistito a piogge spesso devastanti, che purtroppo
non aiuteranno nemmeno a rispondere alla grave siccità prevista per il 2025.
Sono 947.000 i bambini di età compresa tra i 6 e i 59 mesi e 145.000 le donne in gravidanza e allattamento attualmente affetti da malnutrizione acuta.