
Per Rosemary Wanjiru, una community health worker di Amref nel villaggio di Soweto, una baraccopoli alla periferia di Nairobi, combattere la tubercolosi ai tempi del COVID-19 ha significato fare scelte impossibili.
Ad esempio, ha dovuto decidere cosa era più importante tra la sicurezza sua e della sua famiglia e quella dei pazienti che avevano un disperato bisogno del suo aiuto.
Madre di due figli, Rosemary ha dedicato più di 18 anni della sua vita al volontariato, sostenendo la sua comunità nella lotta contro malattie infettive come l'HIV e la tubercolosi.
Con passo sicuro, percorre gli stretti vicoli del suo quartiere, offrendo informazioni e medicinali salvavita.
Ma quando il COVID-19 è arrivato qui, ha cambiato tutto: senza molto preavviso, il suo lavoro quotidiano stava mettendo a rischio lei e la sua famiglia.
Rosemary ricorda di essere tornata a casa il giorno in cui è stato registrato il primo caso di COVID-19 nella sua clinica e ha dato la notizia ai suoi figli, che si sono allontanati per la paura.
Temevano che potesse aver portato a casa il virus. È stato un momento difficile.
"Mi sentivo stigmatizzata, non gradita, non amata - ricorda Rosemary - . Ma ho capito che tutti hanno paura di morire".
Dove qualcuno avrebbe scelto di fermarsi, Rosemary ha deciso che era il momento di andare avanti.
“La gente non riusciva a trovare abbastanza da mangiare, tutti erano spaventati, eppure con il mio lavoro potevo risolvere tante difficoltà. Ad esempio, ho avuto una persona costretta a letto con co-infezione da tubercolosi e HIV e che aveva bisogno delle mie cure, non c'era modo che potessi abbandonarla durante il lockdown", dice Rosemary.
Anche proteggersi dal virus non è stato facile. La sua clinica non aveva abbastanza mascherine e gel.
Oggi, mentre continua a lavorare al fianco dei suoi pazienti, anche grazie alla formazione e all’aiuto costante di Amref, si sente più sicura.
“Stiamo salvando vite. È una sensazione fantastica... mi sento realizzata".
Nonostante le interruzioni dovute al COVID-19 che hanno rallentato la lotta contro la tubercolosi, Rosemary resta fiduciosa di poter svolgere un ruolo fondamentale nel porre fine alla malattia come minaccia per la salute pubblica nella sua comunità.