Nell’ultimo anno il Malawi ha sperimentato una serie di eventi che hanno scosso profondamente la nazione, mettendo a dura prova la resilienza del suo popolo e le sue già instabili condizioni sanitarie

Il  5 dicembre del 2022 il governo dichiarava lo stato di emergenza nazionale a causa della più grave epidemia di colera mai registrata.

A marzo 2023 il ciclone Freddy ha devastato il paese, colpendo oltre due milioni di persone e causando oltre 600 morti e 600.000 sfollati (UNESCO). Il ciclone ha anche distrutto o seriamente compromesso i sistemi idrici, i servizi igienici e le strutture sanitarie. 

Ad oggi, secondo i dati UNICEF, l’epidemia è in declino, con casi sempre più sporadici e circoscritti in alcuni distretti, e la popolazione si sta lentamente riprendendo dai danni causati dal ciclone, con la graduale diminuzione del numero degli sfollati. 

Tuttavia, il Malawi rimane uno dei Paesi dell’Africa sub sahariana più esposto agli effetti del cambiamento climatico e con un Indice di Sviluppo Umano tra i più bassi, collocandosi in 169° posizione sulle 191 nazioni analizzate (2022). 

L'accesso limitato all'assistenza sanitaria di base, all’acqua pulita e ai servizi sanitari igienico-sanitari di base, rappresenta un ostacolo significativo al miglioramento di questa situazione.

Infatti, solo il 77% dei punti idrici a livello nazionale è funzionante e solo il 26% della popolazione ha accesso ai servizi igienici di base, con una forte penalizzazione delle zone rurali, dove risiede la maggioranza della popolazione.

Qui la mancanza di questi servizi contribuisce ad un circolo vizioso di povertà, causando un aumento delle spese per l'acquisto di acqua e per le cure mediche in caso di malattia, limitando le opportunità di lavoro e di guadagno a causa del tempo necessario per raggiungere i punti di approvvigionamento d’acqua e limitando di conseguenza anche la frequenza scolastica dei bambini e delle bambine. 

Amref Health Africa, in Malawi, lavora per rafforzare la capacità delle strutture sanitarie. Tra le iniziative promosse c’è il progetto “Water For All”, sostenuto da Fondazione Prosolidar.

Questo progetto si rivolge alla popolazione di due distretti dove vivono oltre 87 mila persone.

L’obiettivo è quello di ridurre le malattie legate alla mancanza di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari.

Nello specifico, nel distretto di  Chikwawa,  sono stati riabilitati e messi in sicurezza i sistemi di approvvigionamento idrico delle strutture sanitarie di Makhuwira e Maperera.

Nonostante gli standard delle strutture sanitarie operative del Malawi prevedano che ciascuna sia dotata di impianti per l’acqua corrente, queste due strutture utilizzavano l’acqua prelevata dal personale ospedaliero dai pozzi nelle vicinanze.

In queste condizioni si registrava un grave rischio per la salute dei pazienti,  in particolare di donne e bambini, creando un terreno fertile per lo scoppio di focolai legati alle malattie infettive ed un conseguente un aumento della mortalità materna e neonatale.

Ora, grazie anche al supporto di Fondazione Prosolidar, questo rischio è stato ridotto e tutto il personale e i pazienti dei centri possono accedere ed utilizzare acqua pulita e servizi igienico-sanitari sicuri. Inoltre, nell’ottica di garantire la sostenibilità dell’intervento, sono stati coinvolti fin da subito i principali stakeholders del distretto ed è  stato creato un comitato di gestione degli impianti i cui membri sono stati successivamente formati.

Con il supporto di partner come Fondazione Prosolidar confermiamo il nostro impegno quotidiano per  contribuire a migliorare l’accesso all’acqua pulita e ai servizi igienico sanitari,  in Malawi e non solo.