
"L’istruzione è l’arma più potente che può essere usata per cambiare il mondo".
Mai come oggi questa frase di Nelson Mandela risuona con forza in Africa, un continente che custodisce il futuro del pianeta: entro il 2050, una persona su quattro sarà africana e il 40% dei minori di 18 anni vivrà in questo continente.
Garantire a questi bambini e bambine l’accesso a una scuola sicura, inclusiva e di qualità significa investire non solo sul loro domani, ma sul futuro di tutti.
Perché l’istruzione non è soltanto un diritto fondamentale: è uno strumento di salute, di uguaglianza e di sviluppo economico e sociale.

Perché l’istruzione è fondamentale
I benefici dell’istruzione vanno ben oltre l’apprendimento scolastico.
In base ai dati elaborati dalla Global Partnership for Education, un bambino la cui madre sa leggere ha il 50% in più di probabilità di sopravvivere oltre i cinque anni, il 50% in più di possibilità di essere vaccinato e il doppio di probabilità di frequentare a sua volta la scuola.
L’istruzione genera anche sviluppo economico: se si investe nell’educazione, il reddito pro capite in Africa potrebbe crescere del 50% entro il 2050 e addirittura del 120% entro il 2100.
Negli ultimi vent’anni sono stati compiuti progressi importanti: la percentuale di bambini che non frequentano la scuola primaria e secondaria nell’Africa subsahariana è scesa dal 44% al 29%, e il tasso di alfabetizzazione è cresciuto sensibilmente sia tra i giovani che tra gli adulti.
Ma non basta: oggi quasi 100 milioni di bambini restano fuori dalla scuola e oltre l’85% fatica a raggiungere le competenze di base in lettura entro i dieci anni.

Le sfide delle scuole di “frontiera”
Molte scuole africane sono letteralmente scuole di “frontiera”: classi sovraffollate, edifici precari, mancanza di servizi essenziali. Solo il 44% ha accesso ad acqua potabile, il 47% a servizi igienici adeguati e appena il 26% a infrastrutture igienico-sanitarie complete.
Senza acqua pulita e bagni sicuri, il rischio di malattie aumenta e i bambini sono costretti a perdere giorni preziosi di scuola.
Per le bambine, la situazione è ancora più critica: la mancanza di bagni riservati spesso porta all’abbandono scolastico durante la pubertà, esponendole a un destino di matrimoni precoci e, in molti casi, alla pratica delle mutilazioni genitali femminili.
La scuola, al contrario, è lo spazio che può proteggerle da queste violenze, offrendo conoscenza, autonomia e alternative concrete.

La scuola come luogo di salute e nutrizione
La scuola non è solo istruzione. È anche salute. È cibo. È protezione.
In contesti segnati da crisi alimentari e carestie, le mense scolastiche rappresentano spesso l’unico pasto completo della giornata per migliaia di bambini.
Garantire acqua, igiene e pasti nutrienti significa dare ai bambini la possibilità non solo di studiare, ma di crescere sani.

L’impegno di Amref nelle scuole
Amref lavora ogni giorno per trasformare le scuole in luoghi sicuri, accoglienti e capaci di offrire reali opportunità di crescita. Lo fa costruendo nuove aule, installando punti per il lavaggio delle mani, realizzando bagni sicuri e sostenendo mense scolastiche.
Solo nel 2024, Amref ha raggiunto circa 4.000 scuole in Africa, migliorando le condizioni di vita e di apprendimento di migliaia di bambini e bambine.
La scuola, in Africa come in Italia, resta il luogo in cui si costruisce il futuro. Investire nell’istruzione significa proteggere i diritti dei più piccoli, garantire salute e dignità, e contribuire a un mondo più giusto per tutti.