Le implicazioni politiche, economiche, sociali e sanitarie del COVID-19 stanno condizionando tutto il mondo, tuttavia, alcuni Paesi, i più vulnerabili, avranno più difficoltà di ripresa. Il continente africano rappresenta un insieme di Paesi a rischio. Il Fondo Monetario Internazionale stima un crollo della crescita economica in molti Paesi africani: a seguito della pandemia, la crescita economica dell’Africa Sub-Sahariana passerà dal 2,4% nel 2019, a tra -2,1% e -5,1% nel 2020/1. La ripresa economica inizierà, come nel resto del mondo, solo in concomitanza al raggiungimento degli obiettivi di vaccinazione: obiettivi che si prevede che l’Africa raggiungerà non prima del 2023, mentre il resto del mondo, secondo le stime attuali, raggiungerà l’immunità di gregge entro il 2022, o addirittura entro la fine del 2021.

Amref Health Africa è consapevole delle disuguaglianze esacerbate dalla distribuzione eterogenea di vaccini a livello globale e dello svantaggio che i Paesi a basso e medio reddito potrebbero dover affrontare. Un accesso equo ai vaccini anti-COVID-19 è inverosimile a meno che non vengano affrontati problemi di disponibilità, accessibilità e convenienza. Le pandemie sono di natura globale e richiedendo quindi un approccio globale. È nostra responsabilità, come cittadini del mondo, garantire che i vaccini COVID-19 raggiungano tutti, indipendentemente da fattori socioeconomici, geografici o demografici (sul tema della salute globale, Amref ha anche intervistato l’immunologo Guido Forni). Tuttavia, secondo l’OMS, al 27 aprile 2021, quasi un miliardo di vaccini erano stati somministrati a livello globale, ma i Paesi africani ne hanno ricevuti solo il 2% (36 milioni), nonostante ospitino il 12% della popolazione mondiale.

Dei 36 milioni di vaccini consegnati all’Africa, solo il 41% è stato somministrato. La maggior parte dei Paesi africani si è affidata e si affiderà al meccanismo COVAX, che è alle prese con scorte limitate e colli di bottiglia dell’offerta alimentati dal nazionalismo dei vaccini. Inoltre, le dosi acquisite tramite COVAX e quelle ottenute tramite l’African Vaccine Acquisition Task Team dell’Unione Africana, sono ancora insufficienti per raggiungere l’obiettivo di vaccinare il 60% della popolazione. Gli attuali progressi per la produzione di vaccini anti-COVID da parte dei Paesi africani, attraverso il coordinamento dell’Unione Africana e dell’Africa CDC, sono lodevoli. Mentre solo cinque Paesi nel continente hanno dimostrato la capacità di produrre vaccini (Egitto, Marocco, Senegal, Sud Africa e Tunisia), il memorandum d’intesa firmato con la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), nonché con le istituzioni di finanziamento allo sviluppo, sono grandi passi verso il potenziamento della produzione di vaccini in Africa. I risultati di questi accordi forniranno sicurezza vaccinale per questa e le future pandemie.

Le nostre richieste

Ai governi africani e ai decisori politici Amref Health Africa chiede di

  1. aumentare gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo nel settore sanitario, in particolare nel rafforzamento delle capacità di operatori, ricercatori, innovatori e istituzioni, sostenendo la creazione di centri di produzione sotto la guida dell’Africa CDC;
  2. fornire una politica e un contesto legale abilitanti per armonizzare e migliorare l’efficienza delle revisioni normative e dell’approvazione delle tecnologie sanitarie e dei prodotti medici in tutto il continente;
  3. coinvolgere la società civile per sviluppare piani di prioritizzazione per garantire l’equità all’interno di ogni Paese, nell’accesso e nella disponibilità dei vaccini a tutti i cittadini, comprese le popolazioni difficili da raggiungere;
  4. garantire sostegno agli appelli di India e Sud Africa per la rinuncia temporanea ai diritti di proprietà intellettuale delle società farmaceutiche per le tecnologie / prodotti anti-COVID-19.

Ai produttori di vaccini e alle società farmaceutiche Amref Health Africa chiede di

  1. aumentare la disponibilità dei vaccini nei Paesi a basso e medio reddito a costi agevolati e accessibili;
  2. considerare deroghe o sussidi alle protezioni della proprietà intellettuale per le tecnologie e i prodotti anti-COVID-19.

Alle istituzioni di finanziamento Amref Health Africa chiede di

  1. prendere in considerazione l’implementazione di modelli di finanziamento olistici che includano la ricerca e lo sviluppo, la produzione e il potenziamento della capacità dei sistemi sanitari di fornire servizi di vaccinazione di qualità.

Ai partner per lo sviluppo, organizzazioni non governative / società civile Amref Health Africa chiede di

  • favorire la solidarietà globale sostenendo le riforme politiche e gli impegni per promuovere l’equità dei vaccini per il raggiungimento dell’immunità di gregge, senza lasciare indietro nessuno;
  • demistificare miti e idee sbagliate che alimentano l’esitazione vaccinale;
  • sostenere gli appelli di India e Sud Africa per la rinuncia temporanea ai diritti di proprietà intellettuale delle società farmaceutiche per le tecnologie / prodotti anti-COVID-19.

Nella prima fase della lotta al COVID-19, Amref Health Africa ha raggiunto oltre 1,3 milioni di persone, formato circa 110.000 medici, infermieri e operatori sanitari in Africa, attrezzato cinque laboratori in Kenya per effettuare i test. Con questa campagna congiunta, di tutte le Amref, si mira a formare migliaia di operatori sanitari sulla corretta somministrazione del vaccino, allestire centri di vaccinazione, arrivare nelle aree più remote con cliniche mobili e presidiare la catena del freddo. Il lavoro di Amref si concentrerà in Etiopia, Kenya, Malawi, Senegal, Sud Sudan, Tanzania, Uganda, Zambia, con l’obiettivo di raggiungere oltre 9 milioni di beneficiari.

Perché quello alla salute è un diritto da garantire a tutti e tutte, ovunque nel mondo.

Foto di Leonardo Mangia.