L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riportato (2022) che attualmente il 94% dei casi di malaria si verificano nel continente africano. Una situazione che rischia di peggiorare a causa dei cambiamenti climatici che stanno colpendo in maniera sproporzionata le popolazioni più fragili del continente: si stima che entro il 2050 le morti causate dalla malaria aumenteranno di 60.000 unità proprio a causa della crisi climatica.

In Kenya, dove circa il 70% della popolazione è a rischio, con aree endemiche come la contea di Homa Bay in prima linea, la lotta contro la malattia non è solo una questione sanitaria, ma un ostacolo allo sviluppo.

Nonostante i significativi progressi, con la prevalenza della malaria scesa dall'11,2% al 6% tra il 2010 e il 2020, la lotta è tutt'altro che vinta. L'ambizioso obiettivo di rendere il Kenya libero dalla malaria entro il 2030 è a portata di mano, ma richiede un approccio innovativo, soprattutto di fronte all'intensificarsi della crisi climatica. Il cambiamento climatico aggrava la minaccia della malaria e l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede un allarmante aumento dei casi e della mortalità.

Il cambiamento climatico estende la stagione riproduttiva e il raggio d'azione delle zanzare, mettendo a rischio altri milioni di persone.
Tuttavia, questa crisi presenta anche un'opportunità d'azione senza precedenti. La recente dichiarazione di Capo Verde come Paese libero dalla malaria è un faro di speranza, che sottolinea il potenziale di successo di una pianificazione strategica, di collaborazione e di impegno costante. Questa vittoria, ottenuta grazie a una diagnosi più diffusa, a un trattamento precoce e a un'attenta segnalazione dei casi, dimostra che l'eradicazione della malaria è possibile.

I passi avanti compiuti in Kenya nella lotta alla malaria, in particolare in contee come Homa Bay, sono encomiabili. Le iniziative di organizzazioni come Amref hanno potenziato gli operatori sanitari di comunità, portando a miglioramenti significativi nel trattamento e nella prevenzione a livello di base. Questi sforzi, tuttavia, devono essere incrementati e arricchiti con l'urgenza e l'innovazione richieste dalla crisi climatica.

Proponiamo un approccio multilaterale per trasformare la crisi climatica in un’occasione per l'eradicazione della malaria. In primo luogo, la volontà politica e la leadership sono fondamentali. Invitiamo il Presidente e i Governatori a sostenere la causa, a fornire risorse e supporto per combattere la malaria nel quadro più ampio delle strategie di adattamento e mitigazione per il clima.

In secondo luogo, il settore della sanità pubblica deve sfruttare l'aumento dei finanziamenti per le iniziative sul cambiamento climatico per sostenere gli sforzi di controllo della malaria. Questi fondi dovrebbero essere allocati in modo efficiente, sostenendo l'aumento progressivo di interventi efficaci come le zanzariere trattate con insetticidi e la disinfestazione degli ambienti interni e investendo nella ricerca di nuove tecnologie per il controllo dei vettori.

Inoltre, l'integrazione della prevenzione della malaria nei progetti infrastrutturali di resilienza al cambiamento climatico offre un vantaggio strategico. Il miglioramento dei sistemi di sorveglianza e di allarme precoce può aiutare a prevenire i focolai, consentendo interventi tempestivi e una più efficiente allocazione delle risorse.

Infine, è essenziale un approccio basato sui dati. L'utilizzo di modelli epidemiologici e dati climatici può migliorare la nostra comprensione di come il cambiamento climatico influenzino la trasmissione della malaria, consentendo interventi mirati che siano al tempo stesso efficaci e sostenibili.

Mentre il Kenya e il mondo intero sono alle prese con le sfide poste dal cambiamento climatico, è fondamentale riconoscere l'interconnessione tra clima e condizioni di salute. Per quanto scoraggiante, la crisi climatica offre un'occasione per ripensare e rinvigorire il nostro approccio all'eradicazione della malaria.

Allineare i nostri sforzi contro la malaria con le strategie di adattamento al clima può salvaguardare la salute e il benessere di milioni di persone, aprendo la strada a un futuro più sano e libero dalla malaria. Di fronte al cambiamento climatico, la nostra risposta alla malaria deve essere dinamica, innovativa e inclusiva, facendo leva sulla forza delle comunità, sulla dedizione degli operatori sanitari e sulla determinazione dei leader.

Cerchiamo di avere un impatto duraturo e di invertire la rotta contro la malaria nell'era del cambiamento climatico.

Autori:
Dr.  Meshack Ndirangu, Direttore Amref Health Africa Kenya
Dr. Martin Muchangi, Direttore del dipartimento di Population Health and Environment di Amref
Dr.  Denis Wanyama a capo del dipartimento di Gestione del controllo e della prevenzione delle malattie (DCPM) di Amref