Il 30 gennaio del 2020, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria pubblica, a livello internazionale, dovuta alla recente epidemia di Coronavirus (COVID-19). L'11 marzo 2020 il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha definito la diffusione del Covid-19 non più una epidemia confinata ad alcune zone geografiche, ma una pandemia diffusa in tutto il pianeta. Di seguito, dopo una sintetica panoramica sulla diffusione del virus nel mondo, una breve rassegna dell'impegno di Amref Health Africa nella lotta contro la diffusione di COVID-19.

Secondo gli ultimi dati OMS, ad oggi, 11 maggio, il mondo conta 4.102.849 casi confermati dall'inizio dell'epidemia. Di questi, 84.450 casi sono stati rivelati in Cina*, clinicamente e in laboratorio, e 1.709.788 in Europa (Ministero della Salute). In totale, i decessi legati al COVID-19 confermati, sono 282.719, secondo gli ultimi dati aggiornati della Johns Hopkins University. Tra i primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa, la Spagna è al primo posto con 223.578 casi e 26.478 decessi, seguita dall'Italia, che ad oggi conta 219.070 casi e 30.560 decessi (Dipartimento Protezione Civile).

*Domenica 10 maggio la Cina ha riportato 10 nuovi casi di COVID-19, toccando i massimi delle ultime due settimane, suddivisi tra le province di Hubei (5), Jilin (3), Liaoning (1) e Heilongjiang (1). I casi dell'Hubei fanno capo al capoluogo Wuhan, il focolaio della pandemia.

Dall'Africa settentrionale fino all'Africa Sub-Sahariana, il Coronavirus sta implacabilmente avanzando anche nel continente africano. Ad oggi, sono 53 su 54 gli Stati africani che hanno registrato un totale di circa 63.600 contagi e 2.283 decessi. Il 14 febbraio del 2020 è stato confermato il primo caso di COVID-19 in Egitto. Ad oggi (11 maggio), nel Paese, ci sono 9.400 casi confermati e 525 decessi legati al COVID-19. In totale, il continente africano conta 63.062 casi e 2.283 decessi confermati. Tra i Paesi più colpiti Sud Africa (10.015), Egitto (9.400 casi e 525 decessi), Marocco (6.038 casi e 188 decessi), Algeria (5.723 casi e oltre 500 decessi) e Nigeria (4.399 casi e oltre 140 decessi).

Secondo il New York Times, nel continente africano, i ventilatori funzionanti sono meno di duemila negli ospedali pubblici di 41 Paesi su 54, rispetto ai 17mila dell'Europa. Per quanto riguarda invece i letti in terapia intensiva, l'OMS ha spiegato che sono un totale di 5mila in 43 Paesi. Gli operatori sanitari, in questi contesti e all'interno della maggior parte dei Paesi africani, rappresentano una categoria di persone maggiormente a rischio. Tra gli esempi più allarmanti, la Tunisia, che conta già 68 operatori sanitari contagiati, la Liberia, che ne ha 18 e il Niger, che ad oggi ne segnala 32.

A questo proposito, secondo un report del team di gestione COVID-19 di Amref Health Africa, alcuni Paesi africani affrontano sfide difficoltose legate all'economia politica delle risorse umane per la salute. Alcuni esempi delle conseguenze sono i seguenti. Molti operatori sanitari in Kenya hanno dato un avviso di sciopero per motivi sconosciuti; alcuni operatori sanitari in Malawi stanno boicottando l'orientamento sulla risposta COVID-19, chiedendo l'indennità; in Sud Africa, il 4% dei casi si conta tra gli operatori sanitari; in Uganda, gli operatori sanitari hanno l'obbligo di rimanere all'interno delle strutture sanitarie, ma all'interno delle strutture non sono presenti alloggi a sufficienza.

Tuttavia, il team ha notato degli sviluppi positivi. Uno tra tanti è il fatto che Amref Health Africa in Zambia è stata citata nel diario presidenziale, per la recente collaborazione con il Ministero della Salute per la realizzazione e la stampa di 3.000 materiali IEC (Information, Education and Communication) riguardanti il COVID-19 per le persone con disabilità visive. Il materiale IEC è stato infatti stampato in braille, con lo scopo di educare e diffondere informazioni su COVID-19 ai non vedenti. Ciò darà la possibilità alle persone interessate di avere accesso e comprendere le misure di sicurezza da implementare e le informazioni necessarie riguardanti la diffusione del Coronavirus. Questo perché la mancanza di informazioni espone a un rischio maggiore di infezione. Inoltre, nel Paese, Amref Health Africa fa parte della task force nazionale.

Altri esempi dell'impegno di Amref e degli sviluppi positivi all'interno del continente africano, si possono individuare in Tanzania, Sud Sudan, Malawi e Kenya. In Tanzania, Amref ha formato 669 operatori sanitari comunitari e ha donato una vasta gamma di materiali essenziali alle strutture sanitarie di Tanga e Zanzibar, tra cui disinfettanti guanti, sapone liquido, antisettici e molto altro. In Malawi, Amref sta supportando il lavoro di sensibilizzazione del Ministero della Salute (MOH) grazie a sistemi di mobileHealth (mHealth). In Sud Sudan, Amref è coinvolta nella formazione di 60 operatori sanitari. In Kenya, Amref sta contribuendo immensamente agli sforzi del governo per controllare la pandemia. Formazione, assistenza tecnica, mobilitazione delle risorse, promozione della salute, ricerca di contatti e comunicazione dei rischi sono solo alcune delle attività svolte da Amref nel Paese. Amref utilizza, all'interno del Paese, la tecnologia mHealth 'Leap' per formare i volontari sanitari delle comunità, che ad oggi ha raggiunto oltre 50.000 operatori sanitari in 31 contee. Inoltre, Amref ha collaborato con il MOH, con la Kenya Healthcare Federation (KHF), con supermercati locali e con l'associazione dei banchieri del Kenya, per sfruttare le capacità reciproche e rafforzare la risposta all'emergenza.

Complessivamente, i Paesi che nell'ultimo periodo hanno osservato l'impegno di Amref Health Africa nella lotta contro la diffusione di COVID-19 sono 19: l'Italia, il Kenya, il Senegal, il Sud Sudan, l'Etiopia, il Malawi, la Spagna, l'Olanda, il Sud Africa, la Svezia, la Tanzania, l'Uganda, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Germania, lo Zambia, l'Austria, il Canada e la Francia.